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Alto Adige, per gli alberghi gli ampliamenti qualitativi sono ancora possibili

Le attività alberghiere possono continuare a espandersi a condizione che non vengano creati ulteriori letti per gli ospiti



BOLZANO. La Giunta provinciale altoatesina ha modificato l'ordinanza sugli ampliamenti per continuare a offrire alle imprese del settore ricettivo prospettive di sviluppo in termini qualitativi fino al raggiungimento degli obiettivi contenuti nelle linee guida di sviluppo per il turismo in Alto Adige.

L'anno scorso sono stati presentati i punti del regolamento provinciale sul turismo e la Giunta provinciale aveva reso possibili gli ampliamenti qualitativi delle imprese alberghiere sino alla data di approvazione del progetto finale.

Ora l'assessore provinciale al turismo, Arnold Schuler, ha presentato una delibera che estende questa possibilità. L'assessore Schuler chiarisce: "Le linee guida di sviluppo per il turismo in Provincia sono state approvate alla fine del 2021 e servono come base per il futuro sviluppo del turismo in Alto Adige. Ora stiamo lavorando intensamente all'implementazione della normativa. Fino ad allora, però, la possibilità di espansione qualitativa continuerà a essere possibile".

La base per l'ampliamento degli edifici dedicati agli alloggi è il numero di letti depositato per quella determinata impresa a partire dall'1 ottobre 1997. La superficie lorda funge da unità di misura.

La categoria di classificazione a cui si ambisce può essere superiore a un massimo di tre classi rispetto a quella attuale nel caso di una struttura fino a due stelle e al massimo di due categorie superiori nel caso di una classificazione di tre stelle o più. In particolare, gli edifici di alloggio e di ristorazione sono autorizzati a raggiungere le superfici lorde specificate se vengono ampliati gli edifici corrispondenti.

"Tuttavia, come chiarito da un parere legale, a causa della normativa attuale la possibilità di ampliamento qualitativo è possibile solo nelle aree residenziali", precisa l'assessore Schuler.

Espansioni al di fuori delle aree urbane sono possibili solo in quei Comuni che le hanno previste nei loro piani regolatori. "In collaborazione con il Consorzio dei Comuni e la Ripartizione provinciale Natura e Sviluppo del territorio, stiamo lavorando a una proposta affinché i piani urbanistici dei Comuni possano essere adattati il più rapidamente possibile", conclude l'assessore provinciale (Foto: IDM/Helmuth Rier)













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