scuola

Alto Adige: quasi il 40% dei prof non si è vaccinato

Missione scuola: “convincere a livello nazionale 215 mila prof a vaccinarsi”. Figliuolo, ritardo anche su 50enni



BOLZANO. Dopo gli anziani, i prof. A due mesi dall'inizio della scuola e nonostante le rassicurazioni del ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi che continua a ripetere che a settembre si ripartirà in presenza, è già chiaro che se si vuole evitare il ricorso alla didattica a distanza per il terzo anno scolastico consecutivo bisogna completare da un lato le vaccinazioni del personale scolastico e dall'altro immunizzare il maggior numero di ragazzi tra i 12 e i 19 anni.

"Servono azioni concrete - dice non a caso il presidente dell'associazione dei presidi Antonello Giannelli - l'emergenza non può diventare ordinarietà sulla pelle di studenti e lavoratori della scuola".

Che si sia un po' "indietro" lo ammette anche il Commissario per l'emergenza Francesco Figliuolo, confermando l'obiettivo dell'80% di italiani immunizzati entro fine settembre: "Abbiamo spinto molto sui 70-80enni, ora bisogna spingere sui 50enni", non mollare sugli over 60. 

Già lo scorso 25 giugno Figliuolo aveva chiesto di attuare in "maniera più incisiva" le vaccinazioni dei prof attraverso un "raggiungimento attivo" di coloro che mancano all'appello, indicando il 20 agosto come dead line per avere l'elenco completo di tutti quelli che per motivi sanitari non potevano sottoporsi al vaccino e soprattutto di quelli che non hanno intenzione di aderire alla campagna.

In base all'ultimo report del governo, sono 1.063.903 i professori e il personale scolastico vaccinato, ma ancora 216.221 che non hanno fatto la prima dose. 

Se si guardano i dati delle singole Regioni, 5 oltre alla provincia di Bolzano hanno una percentuale di prof senza alcuna copertura sopra il 25%, dunque uno su 4: messa peggio di tutti è la Sicilia, dove la percentuale è al 43,58%, seguita da Alto Adige (38,53%), Sardegna (33,30%), Calabria (32,85%), Liguria (26,93%) e l'Umbria (25,27%). Indietro anche la provincia di Trento e il Piemonte, che devono fare la prima dose rispettivamente al 23,53% e al 23,06%. 













Altre notizie

Attualità