la protesta

«Ancora un grave infortunio sul lavoro: un’emergenza che richiede misure straordinarie»

Dopo la caduta di un giovane dal tetto in un cantiere, interviene Maurizio D’Aurelio, segretario della Feneal: «Non è più accettabile occupare i vertici delle classifiche nazionali in tante materie ed essere fra i peggiori sulla tutela della salute dei lavoratori»



BOLZANO. “Ancora una volta è un cantiere edile ad essere teatro dell’ennesimo ed EVITABILE infortunio sul lavoro. Non conosciamo ancora la precisa dinamica di questo grave infortunio, ma certo è che se il malcapitato lavoratore è caduto dal tetto dove stava lavorando, questo significa che le misure di sicurezza contro le cadute dall’alto o non c’erano, o peggio ancora, erano del tutto inadeguate”. A parlare Maurizio D’Aurelio, segretario della Feneal, la Federazione Edili Affini e Legno della UIL-SGK Alto Adige.

Il 21enne è caduto dal tetto di un edificio in costruzione ed è piombato a terra da un’altezza di sei metri. “Forse, proprio la sua giovane età, ha permesso che questo infortunio non abbia avuto esiti ancor peggiori. Difatti dalle prime indiscrezioni sembrerebbe, che seppur grave, il giovane operaio edile non sia in pericolo di vita”, aggiunge il sindacalista.

“La tutela della salute e dell’incolumità fisica è un DIRITTO di ogni lavoratore, ed è un OBBLIGO del datore di lavoro assicurarsi che questo avvenga.

Occorrono misure straordinarie per affrontare emergenze di tale portata, soprattutto in un territorio come quello dell’Alto Adige, che su queste materie ha competenza primaria.

Non è più accettabile occupare i vertici delle classifiche nazionali su tantissime materie, ed essere fra i peggiori su quelle che riguardano la tutela della salute dei lavoratori.

Sì alla formazione ed alla informazione dei lavoratori, ma se a questa irrinunciabile attività non sarà affiancata una decisa azione di vigilanza, la situazione é destinata a rimanere invariata”.













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