Appiano, scatta l’allarme per la zanzara tigre 

Il sindaco invita i residenti a prendere tutte le precauzioni: segnalati parecchi casi «Le punture provocano un prurito diffuso e guariscono molto lentamente» 


di Sofia Forni


APPIANO. Torna a colpire la zanzara tigre ad Appiano, tanto che il sindaco ha pubblicato una nota per allertare i cittadini. «Si tratta di un avviso, per adesso non c’è motivo di allarmarsi oltre il dovuto» così il sindaco Wilfried Trettl. I cittadini hanno segnalato, però, già diversi casi. Per prevenire ed evitare che si diffondano, è importante attuare delle precauzioni. La zanzara tigre asiatica solitamente depone le sue uova nelle acque stagnanti, dunque bisogna evitare ristagni e pozze a ridosso delle case. Di solito le punture provocano un pizzicore molto forte e guariscono lentamente. Con piccoli e semplici accorgimenti si può evitare che l’insetto si diffonda: «Annaffiatoi, sottovasi o abbeveratoi per uccelli dovrebbero essere svuotati regolarmente, contenitori inutilizzati da lunghi periodi invece vanno conservati sotto un tetto o con l’apertura verso il basso - così l’avviso del sindaco. - È sconsigliato inoltre lasciare oggetti di uso comune all’aperto per lunghi periodi. I teloni per coprire la legna o gli attrezzi da giardinaggio dovrebbero infine essere distesi in modo da non lasciare spazi. Anche nelle piscine e nelle vasche che vengono trascurate, possono crescere in breve tempo migliaia di zanzare».

Le zone umide non possono essere del tutto eliminate, per questo motivo vengono utilizzati diversi prodotti per contrastare la diffusione della zanzara: prodotti larvicidi e prodotti adulticidi, disponibili in gocce, granuli oppure pastiglie.

Le pastiglie vengono gettate soprattutto nei tombini dove si raccolgono diversi litri di acqua. I larvicidi di solito sono a base di Bti (Bacillus thuringiensis israeliensis), un prodotto che oltre ad essere biologico non è assolutamente pericoloso per l’uomo, per gli animali o per l’ambiente. Si mette mezza pastiglia in cinquecento millilitri di acqua e poi si utilizzano cinquanta millilitri di soluzione a tombino, se necessario si consiglia di ripetere il trattamento settimanalmente.

Altri due larvicidi in commercio sono il Pyriproxifen e Diflubenzuron, i quali però non comportano un effetto immediato, perché interferiscono sul meccanismo di sviluppo larvale. Un procedimento lungo e complesso ma necessario.













Altre notizie

Attualità