Appiano, storica intesa per l’ex areale Mercanti 

Il via libera della Provincia. Previsti una zona produttiva e la sede della protezione civile Sarà costruita la caserma dei carabinieri, in cambio lo Stato cederà 1,6 ettari di terreno


MASSIMILIANO BONA


appiano. La trasformazione dell’ex Caserma Mercanti di Appiano - dopo vent’anni di gruppi di lavoro o dichiarazioni di intenti - si appresta a diventare realtà. Proprio ieri la giunta provinciale ha autorizzato il presidente della Provincia Arno Kompatscher a firmare il protocollo d’intesa per il complesso proprio all’imbocco della frazione di San Michele, che attualmente ospita anche la caserma dei carabinieri.

L’accordo regola i rapporti fra Stato e Provincia rispetto all’utilizzo di 1,6 ettari dell’area, parte dei 6,5 complessivi su cui si estende l’intero areale militare.

Entro fine marzo il direttore nazionale dell’Agenzia del Demanio Riccardo Carpino, il presidente Kompatscher per la Provincia di Bolzano, il Commissariato del Governo di Bolzano e il Comune di Appiano firmeranno il protocollo d’intesa. Potranno poi partire le procedure propedeutiche al riutilizzo dell’area. L'area di 1,6 ettari oggetto del protocollo sono attualmente di proprietà dello Stato, che intende realizzarvi la nuova caserma dei carabinieri di Appiano.

L’accordo prevede che la struttura venga realizzata dalla Provincia di Bolzano (Ripartizione edilizia) con un investimento di 5,480 milioni euro. In cambio lo Stato cederà alla Provincia una superficie di pari valore, ossia circa 1,6 ettari.

Una parte di questa superficie verrà ceduta dalla Provincia al Comune di Appiano, che vi realizzerà la nuova sede della Protezione civile (caserma dei vigili del fuoco e soccorso alpino) e un’area di espansione della vicina zona produttiva.

In questo modo sarà finalmente possibile restituire alla comunità locale un bene pubblico prezioso non più utilizzato dallo Stato e che da anni era in stato di semi-abbandono.

La collettività recupera così 1,6 ettari di superficie edificabile in una zona di valore strategico, consentendo così di ampliare la zona produttiva senza consumare verde agricolo.

«La firma del protocollo d’intesa è il frutto di una collaborazione riuscita che valorizza il territorio. Grazie all’accordo fra tutte le parti, civili e militari, siamo oggi in grado di raccogliere risultati concreti a vantaggio della collettività», ha sottolineato Arno Kompatscher.

Un passaggio obbligato, dunque, ma necessario per arrivare allo sfruttamento dell’area.

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