Bassa Atesina

Barista perde mille euro per una truffa telefonica 

La denuncia. «Eravamo chiusi ma ci hanno annunciato un cambio macchine Sisal causa Covid». Dopo una serie di aggiornamenti «abbiamo versato la somma richiesta su una carta pre-pagata»


Massimiliano Bona


BASSA ATESINA. Oltre al danno - causato da una chiusura che dura da mesi - un barista della Bassa Atesina che gestisce anche un punto Sisal Mooney (il nuovo servizio di pagamenti digitale e fisico presso la rete dei 50mila tabaccai e bar del Supernalotto) ha dovuto fare i conti nei giorni scorsi con una truffa telefonica che gli è costata 1.000 euro.

Nei giorni scorsi ha sporto denuncia negli uffici della Polizia postale. Una truffa analoga era frequente, anche in zona, 4-5 anni fa. «Questo è un periodo particolarmente difficile - spiega il barista - per la nostra categoria. Quella dell’altro giorno per me è stata una beffa cocente».

«Ci hanno chiamato prima al telefono fisso e poi anche al telefonino, utilizzando WhatsApp, dicendo che avrebbero dovuto sostituire i terminali a seguito dell’emergenza Covid. Hanno spiegato che erano in ritardo e che se non avessimo aderito le macchine sarebbero andate in blocco. Noi facciamo ricariche telefoniche, paghiamo multe, bolli, bollettini dell’ospedale eccetera. Ci è stato proposto, intanto, un aggiornamento. Per verificare che tutto fosse andato a buon fine ci sono stati forniti dei codici e siamo andati a finire sulle carte prepagate. In quel momento ci sono stati sottratti 1.000 euro con l’inganno".

"Il sedicente operatore Sisal, a cui avevamo chiesto mail e Pec poi risultate fasulle, ci ha chiesto di ripetere l’operazione ma ci siamo rifiutati. Da quanto abbiamo potuto appurare nel recente passato, con la stessa tecnica, sono stati truffati anche altri baristi altoatesini». Poi, analizzando la mail di risposta del finto operatore Sisal si capisce che si tratta di truffatori. «L’italiano è stentato, si intuisce che c’è qualcosa che non quadra».

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