Casa di riposo da dodici milioni dopo un iter durato 12 anni 

Salorno, i primi passi nel 2008. Il 12 novembre la Fondazione Kofler ha inviato la comunicazione per l’inizio dei lavori La regia, in questi anni, è stata del dottor Flavio Girardi: «Abbiamo lottato con ostinazione ma sarà un’eccellenza»



Salorno. Adesso è veramente ufficiale: il 12 novembre 2020 è stata inviata al sindaco di Salorno la comunicazione di “inizio lavori” del cantiere per la costruzione della nuova Casa di Riposo della “Fondazione B. Kofler” di Salorno. C’era una grande attesa attorno a quest’opera poiché il percorso amministrativo e del progetto è iniziato nel lontano 2008. Il cda dell’epoca dopo approfondite valutazioni aveva abbandonato l’originale idea della ristrutturazione della vecchia (e attuale) sede in quanto non conveniente per l’alto impegno economico e la necessità di demolirla completamente. L’allora sindaco Giorgio Giacomozzi, alla scadenza del cda ha contattato il dottor Flavio Girardi, direttore Medico dell’ospedale di Bolzano, e gli ha proposto la nomina nel nuovo consiglio di amministrazione con lo scopo di fruire della sua esperienza di progettazione e gestione di strutture sanitarie e col mandato di avviare l’iter di progettazione e costruzione di una nuova struttura.

Sotto la presidenza di Girardi, due anni dopo, nel 2010, è stato realizzato uno studio di fattibilità. Ha confermato che l’ipotesi di una nuova costruzione non solo era possibile, «ma opportuna e anzi necessaria e che vi erano tutte le premesse per avviare un nuovo progetto». Gli anni successivi sono trascorsi in una complessa serie di atti amministrativi per la progettazione (gara vinta dallo studio “Pedevilla Architekten” di Brunico) e per sottoporre il progetto a tutte le commissioni previste dalla stringente normativa attuale. Il percorso progettuale è stato particolarmente difficile perché nel frattempo sono diventati molto più complessi i requisiti strutturali delle strutture residenziali. Inoltre la legge sugli appalti e sulle regole di conduzione delle gare ha reso il percorso di progettazione e le assegnazioni degli incarichi (progettisti, supporto tecnico, direzione lavori e ditte costruttrici) un vero e proprio percorso ad ostacoli con tempi biblici di espletamento di ogni singolo passaggio. «Anche la stesura di un piano di finanziamento sostenibile - spiega Girardi - ha richiesto più di un anno di intense trattative poiché il costo dell’opera è stimato attorno ai 12 milioni di euro e quindi non è stato facile realizzarlo e garantirne la sostenibilità». La Provincia ne finanzia solo una parte (circa la metà) e quindi la rimanente è a carico dell’amministrazione della Fondazione e del Comune di Salorno. Il presidente ringrazia l’amministrazione comunale, sia quella precedente col sindaco Giacomozzi che quella attuale col sindaco Lazzeri, «per il concreto sostegno sempre garantito nel corso degli anni».

Tra gli ostacoli anche un ricorso al Tar di una ditta costruttrice esclusa dalla gara a causa di un documento irregolare. Il ricorso è stato vinto dalla Casa di Riposo ma è costato quasi un anno di ritardo. Ha inciso sui tempi anche il Covid, che ha comportato un ulteriore blocco amministrativo di alcuni mesi. «Nonostante ciò siamo finalmente giunti all’avvio dei lavori – sottolinea il dottor Girardi – e non vediamo l’ora di realizzare un’opera che tutti noi a Salorno attendiamo e per la quale abbiamo lottato con ostinazione. Sarà una struttura di moderna concezione dal punto di vista funzionale. È pensata in primo luogo per il benessere degli ospiti ma anche per un’ottimale organizzazione del lavoro del personale. Verrà costruita nelle immediate adiacenze dell’attuale casa e avrà grandi aree comuni sia al chiuso che all’aperto con ampie terrazze panoramiche, piazzale e giardino. Il numero di posti salirà dagli attuali 32 a 50. Saranno disponibili tre aree di residenza: quella per ospiti autonomi, quella per ospiti con problemi fisici e di tipo cognitivo (demenza o malattie neurologiche) e infine anche un’area per pazienti con gravi deficit neurologici (la cosiddetta oasi ndr). Un altro aspetto che ci piace molto è che la nuova casa conserverà, come l’attuale, la sua collocazione nel cuore del paese con tutti i vantaggi che ciò comporta». MAX.BO.

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