L'analisi

Commercio, Laives trema: fuga verso i negozi di Bolzano

Lo studio della tedesca Gma ha rivelato la mancanza di beni a medio termine: «Interveniamo in via Kennedy e via Pietralba. Serve una piattaforma per il commercio online»


Massimiliano Bona


LAIVES. Tutti d’accordo, in consiglio comunale a Laives, sul fatto che non serva un altro megastore a Bolzano (la proposta è stata avanzata dall’imprenditore Tosolini) ma lo studio commissionato ad un esperto tedesco per esprimere un parere articolato sull’argomento è stata l’occasione per cercare di capire quale sia la situazione del commercio di vicinato. Secondo Dino Gagliardini e Sara Endrizzi del Pd ci sono settori particolarmente carenti, il che induce molti pendolari a comprare direttamente a Bolzano dove l’offerta è oggettivamente più conveniente. Per i Democratici bisogna attivarsi, sfruttando magari lo stesso esperto già interpellato in questa occasione, per capire come fare per invertire la tendenza e sostenere di più (e meglio) i piccoli negozianti locali.

Lo studio della Gma: mancano beni di consumo a medio termine e i pendolari comprano a Bolzano.

«La cosa che più risalta agli occhi è il fatto che se a Laives le categorie merceologiche di breve termine (alimentari e beni di primo consumo) e di lungo termine (elettrodomestici, mobili, ecc.) sono abbastanza ben rappresentate, si registra invece una forte carenza dei beni di consumo a medio termine (librerie, scarpe, vestiti, ecc). In considerazione della scarsa offerta merceologica e del fatto che tanti concittadini lavorano a Bolzano, poche persone restano a Laives a fare i propri acquisti rivolgendosi prevalentemente ai negozi del capoluogo. Cosa che viene fatta anche dagli abitanti della Bassa Atesina che anziché fermarsi a Laives realizzano la maggior parte dei propri acquisti a Bolzano».

Le conseguenze: «Arriverà anche Benko, bisogna pensare alle contromosse».

Il Pd, nella sua analisi, cerca di guardare lontano. E pensa anche al megastore di Benko in arrivo in via Alto Adige. Laives deve elaborare, per Gargliardi ed Endrizzi, una strategia mirata anche per il medio-lungo termine. «Questa situazione a lungo andare determinerà un’ulteriore forte sofferenza del prezioso commercio di vicinato della nostra città. Non dobbiamo, infatti, scordare che a breve la città di Bolzano vedrà sorgere una nuova struttura commerciale in centro e questa non potrà che causare un nuovo indebolimento del commercio a Laives. Le azioni fino a qui messe in campo, come ad esempio il “Caramellone” e altre iniziative estemporanee, non saranno, purtroppo, sufficienti nel medio/lungo periodo per risollevare il tessuto commerciale del nostro territorio. Ricordiamo che la presenza di negozi di vicinato è estremamente preziosa e sinonimo di una struttura economica e di un tessuto sociale sani. Non possiamo permetterci di perdere altro terreno, in quanto campo».

Cosa fare per cercare di rendere Laives più attrattiva.

«Sarebbe importante intervenire da subito per cercare di invertire la rotta. L'amministrazione comunale potrebbe, ad esempio, intraprendere una strada di studio e approfondimento della situazione generale del commercio della nostra città, facendosi affiancare magari dall’azienda Gma che già ha iniziato a fare una prima valutazione. La presenza di esperti potrebbe anche suggerire delle possibili soluzioni per rivitalizzare il tessuto commerciale della nostra città verificando ad esempio l'effettiva portata della realizzazione di un centro commerciale all'aperto valorizzato anche dalla realizzazione delle infrastrutture più adeguate per sostenere il commercio come ad esempio la riqualificazione di via Kennedy e la realizzazione della nuova piazza con la pedonalizzazione della parte bassa di via Pietralba. Anche la realizzazione di una piattaforma per il commercio online con uno specifico progetto di marketing territoriale potrebbe essere oggetto di verifica da parte del team di esperti».













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