Focus sull’edilizia scolastica I progetti di Laives Civica

Laives. «Avere a disposizione un luogo adeguato aiuta a imparare meglio: questo ormai è chiaro e gli ultimi difficili mesi lo hanno confermato. È fondamentale, quindi, dare risposte ai bisogni di una...



Laives. «Avere a disposizione un luogo adeguato aiuta a imparare meglio: questo ormai è chiaro e gli ultimi difficili mesi lo hanno confermato. È fondamentale, quindi, dare risposte ai bisogni di una città che cresce, con l’edilizia scolastica che deve affiancarsi agli sviluppi negli altri settori». A dirlo attraverso una nota stampa sono Debora Pasquazzo, consigliera uscente per il Partito Democratico e capolista di Laives Civica, e il candidato sindaco del centrosinistra Luca Bertolini.

«Spetta al Comune – riprendono Pasquazzo e Bertolini – curarsi della qualità degli edifici scolastici, garantendo sicurezza e standard elevati. È compito specifico del sindaco trovare i finanziamenti per la riqualificazione, per il rifacimento o per l’ampliamento degli spazi per una popolazione scolastica in aumento e con nuove esigenze. La zona scolastica di Laives, eccellenza al tempo della costruzione, oggi ha bisogno di una profonda e articolata pianificazione: servono la manutenzione della scuola media “Fabio Filzi” e l’avvio di una nuova progettazione della scuola elementare “M. Gandhi” e della scuola dell’infanzia “Giostra/Nisselburg”, per non dimenticare il progetto della scuola dell’infanzia di Pineta di Laives».

La capolista di Laives Civica passa a illustrare il progetto globale proposto dalla lista: «Sono stata seduta sui banchi del consiglio comunale per tutta la durata dell’amministrazione appena conclusa e posso dire che non è mai stata presa in considerazione una vera ristrutturazione delle scuole del territorio che risalgono agli anni Settanta, salvo alcuni interventi necessari, ma non risolutivi. Questa non è una banalità, considerando i tempi molto lunghi che la burocrazia impone in questi specifici settori per adempiere tutti i passaggi tecnici. Non dimentichiamo, ad esempio, il caso della scuola di San Giacomo, è in fase di progettazione da circa dieci anni ma non ha ancora un nome, né una progettazione ultimata. Infatti mancano ancora il progetto esecutivo e la gara di aggiudicazione dei lavori e se ne parlerà quindi fra un paio di anni prima di cominciare a costruire. Rispettare lo spazio scolastico nelle sue forme architettoniche non è un lusso per ragazzi benestanti o viziati, ma un dovere fondamentale della politica».













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