laives

Giovane educatore morso da una vipera in Vallarsa 

E' successo vicino al percorso Kneipp a Laives. L’ha presa in mano per allontanarla dai ragazzi: è stato soccorso e medicato al San Maurizio ma non è stato necessario somministrargli il siero


Massimiliano Bona


LAIVES. Incidente, per fortuna senza gravi conseguenze, nella zona ricreativa Vallarsa, a Laives, dove un giovane educatore del corso estivo «Hakuna matata» (rivolto ai ragazzi in età scolare) è stato morso alla mano da una vipera ed è dovuto ricorrere alle cure dell’ospedale San Maurizio di Bolzano.

L’incidente vicino al percorso Kneipp.

L’incidente, come ha confermato l’«Ufficio V - Sociale e cultura», si è verificato poco distante dal percorso Kneipp in una zona piuttosto frequentata tanto dalle associazioni quanto dai residenti nel tempo libero. Il giovane educatore, che era impegnato in alcuni giochi assieme ad un gruppo di Laives, ha avvistato la vipera e, come conferma il Comune, l’avrebbe presa con le mani per allontanarla dai giovani. Il rettile a quel punto ha fatto una lieve torsione e ha morso l’educatore ad un dito della mano.

La visita al San Maurizio.

Gli altri operatori dell’attiva associazione di Laives hanno aiutato il collega e lo hanno accompagnato al pronto soccorso del San Maurizio per valutare la pericolosità del morso. Per fortuna si trattava, a quanto pare, di una vipera non particolarmente grande e gli effetti del morso non sarebbero stati particolarmente rilevanti. Al pronto soccorso è stato portato anche il piccolo rettile, in modo tale da aiutare anche i sanitari a somministrare la cura migliore in un lasso di tempo ragionevolmente breve. L’operatore è stato medicato e sta bene.

La vipera è stata liberata.

Tutti i rettili - come ricorda lo stesso ufficio V del Comune di Laives - sono protetti a livello europeo dalla Convenzione di Berna dalla direttiva Habitat, e a livello nazionale dal Codice Penale (art. 544 bis, art. 544 ter). Ciò significa che non si possono certo catturare o ancor peggio uccidere. Certo, bisogna avere la necessaria cautela nell’avvicinarsi. Non bisogna mai farlo a piedi nudi, ad esempio, così come non bisogna prenderli in mano. «La vipera - spiegano gli esperti - è un rettile comunque “pacifico” che preferisce la fuga all’attacco: la sua arma di difesa è il morso velenoso che però utilizza solo per procacciarsi il cibo o quando si sente minacciata, come nel caso in cui venga pestata da un piede o minacciata da una mano incautamente appoggiata nelle sue vicinanze». Nel caso in questione la vipera è stata liberata e all’operatore non è stato necessario somministrare il siero.

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Altre notizie

Attualità