Il freddo congela la raccolta «Mele ancora acerbe» 

Ritardo per la frutticoltura. Slitta oltre il Ferragosto la data di inizio delle operazioni Dissertori (Bauernbund): «Golden penalizzate dalla ruggine, Braeburn bloccate nei magazzini»


Bruno Tonidandel


Termeno. Si sposterà di 4-5 giorni l’inizio della raccolta 2019 delle mele. «Tutta colpa del freddo e della pioggia del mese di maggio», dice Reinhard Dissertori, frutticoltore di Termeno, presidente del Bauernbund del distretto Bassa Atesina e membro del consiglio di amministrazione della cooperativa Kurmark-Unifrut di Magré. «Il problema, in parole semplici – soggiunge Dissertori – è che la maturazione della frutta è in ritardo. Non solo: attualmente il calibro delle mele, vale a dire la grossezza, la pezzatura, non corrisponde a quello della media stagionale; le melette sono cioè più piccole di 4-5 millimetri. Abbiamo bisogno che il tempo ci aiuti, che faccia caldo, perché le temperature alte fanno maturare più velocemente il prodotto».

Ad ogni modo, anche con questo ritardo, il via alla raccolta sarà sempre attorno a Ferragosto. Gli altri anni si partiva, ovviamente con la varietà Gala, negli appezzamenti di scarsa o media portata del fondovalle, un paio di giorni prima della festività ferragostana. Quest’anno l’operazione più importante dell’annata agraria avverrà, con tutta probabilità, lunedì 19 agosto. Qualche frutticoltore cioè vorrà completare la settimana di ferie, visto che Ferragosto quest’anno cade in calendario di giovedì. «La speranza, però – afferma ancora Reinhard Dissertori –, è che i nostri agricoltori abbiano portato a termine nel modo migliore il diradamento manuale. Solo così si potranno ottenere mele di perfetta maturazione e di grossezza ottimale: il calibro minimo della frutta posta sul mercato è di 70 millimetri, con l’unica eccezione per la varietà Granny, il cui valore è di 65 millimetri».

Completato il raccolto delle Gala, che avverrà a più fasi staccando prima la frutta più matura, toccherà poi verso fine agosto o all’inizio di settembre alle mele Golden, Stark e Braeburn; quindi via via tutte le altre cultivar, per concludere nel mese di novembre con la Pink Lady, la mela attualmente più di moda e che dà maggiori soddisfazioni, dal punto di vista economico, al frutticoltore, visto che le quotazioni sono più del doppio rispetto alle altre varietà.

Il presidente Dissertori ha toccato anche il punto dolente del mercato. Attualmente è difficile vendere mele. Le celle frigo sono ancora piene di Golden e di Braeburn. Le prime sono anche penalizzate dalla varietà scadente, ma solamente d’aspetto, dovuta alla ruggine, perché questo difetto, da imputare al freddo primaverile del 2018, non intacca minimamente la consistenza e il sapore. Le Braeburn, invece, richieste maggiormente dal mercato tedesco e un po’ da quello spagnolo, sono bloccate nei magazzini delle cooperative semplicemente perché la Germania deve ancora smaltire la sovrapproduzione del raccolto dello scorso anno.

E i prezzi del raccolto 2018 come saranno? Dissertori non si sbilancia, ma il suo sguardo non promette nulla di buono. Certo che i ricavi ottenuti con il raccolto 2017 i frutticoltori se li devono scordare.













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