Maltrattamenti, militare in congedo ai domiciliari
Le indagini. L’uomo, 58 anni, è stato denunciato dalla moglie alla fine di dicembre Sono intervenuti polizia e carabinieri: la donna, esasperata, ha deciso di uscire allo scoperto
ora. La notizia, in Bassa Atesina, si è diffusa rapidamente. Un militare in pensione di 58 anni è – da alcune settimane - agli arresti domiciliari con la pesante accusa di aver maltrattato la moglie. La notizia è stata confermata proprio nelle scorse ore dalle forze dell'ordine, in attesa che si tenga un regolare processo per accertare i fatti a carico dell'uomo che per anni ha prestato servizio anche in zona ed era considerato - da amici e conoscenti - un soggetto al di sopra di ogni sospetto.
Le indagini sono partite alla fine dello scorso anno. A dicembre, infatti, la moglie - con cui il militare non è sposato da molti anni - stanca di essere maltrattata ha preso il coraggio a due mani e ha deciso di sporgere denuncia per porre fine ad una situazione che non riusciva più a gestire e sopportare. Quelle che un tempo erano attenzioni sono diventate accuse e minacce, tanto da mettere in discussione la solidità di un rapporto che sembrava inattaccabile.
La donna, nella denuncia, fa riferimento alle ripetute liti in famiglia dell’ultimo periodo, che in alcuni casi sarebbero concluse con gesti tutt’altro che amorevoli.
L'uomo, da parte sua, si sarebbe sempre difeso dichiarandosi estraneo ai fatti contestati, ma alcuni paesani confermano un clima di grande tensione. Moglie e marito, secondo alcuni vicini, si sarebbero incrociati per caso in strada - anche dopo le misure cautelari disposte dal giudice per evitare che la situazione potesse precipitare - e si sarebbe reso necessario un altro intervento da parte della locale stazione dei carabinieri.
Le forze dell’ordine sono intervenute in almeno due circostanze: in un caso è toccato ai militari dell’Arma e nell’altro alla Polizia dello Stato. Dopo la denuncia della donna l’incartamento è passato alla Procura di Bolzano.
Questa fattispecie di reato - i maltrattamenti in famiglia – è punita con la reclusione da due a sei anni. Se dal fatto deriva una lesione personale grave si applica la reclusione da quattro a nove anni. Se ne deriva una lesione gravissima, la reclusione da sette a quindici anni.
In Bassa Atesina, anche quest’anno, si sono svolte diverse iniziative per spronare le donne ad uscire dal loro guscio e a denunciare. La più significativa è stata quella del «Posto occupato» ad Egna.
«365 giorni l'anno contro la violenza sulle donne - questo era lo slogan - Posto Occupato è un gesto concreto dedicato a tutte le donne vittime di violenza. Ciascuna di quelle donne, prima che un marito, un ex, un amante, uno sconosciuto decidesse di porre fine alla sua vita, occupava un posto a teatro, sul tram, a scuola, in metropolitana, nella società. Questo posto vogliamo riservarlo a loro, affinché la quotidianità non lo sommerga». Nel caso in questione le accuse devono ancora essere provate in un’aula di tribunale, ma di sicuro la misura cautelare adottata dal giudice conferma un pericolo potenziale per la moglie del militare in congedo. I primi ad esserne stupiti, oggi, sono diversi ex colleghi di reparto.
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