il caso

Nonni vigili, appello a Egna «Pochissimi volontari» 

Una lacuna ormai cronica. La sindaca: «Tra malati e carenza di vocazione fatichiamo ad averne quattro: paghiamo 7 euro netti». Il vicesindaco: «Sarebbe utile maggiore supporto»


Massimiliano Bona


EGNA/LAGHETTI. Il tema nonni vigili tanto a Laghetti quanto a Egna era e resta una questione prioritaria. Le famiglie vorrebbero che gli incroci più pericolosi fossero sempre presidiati, ma non sempre é stato possibile in quest’avvio di anno scolastico. Ci sono stati anche problemi di salute tra i pochi volontari che hanno risposto all’appello del Comune. Avere in lista almeno cinque o sei persone per far fronte anche alle (continue) emergenze sarebbe un toccasana per tutti.

«L’amministrazione comunale ha previsto quattro nonni vigili - sottolinea la sindaca Karin Jost - ma al momento sono operativi solamente in tre. Quando troviamo un sostituto poi, spesso, succede un altro imprevisto. Detto questo lanciamo volentieri un appello per reclutare nuovi volontari perché ne abbiamo sempre bisogno. Prendono 7 euro netti l’ora: capisco che non é moltissimo ma é comunque un piccolo compenso per un lavoro prezioso a beneficio di tutta la comunità. Confido sul fatto che qualcuno possa farsi avanti a breve».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il vicesindaco Giorgio Nones che invita l’opposizione a mettere da parte i toni polemici e ad evitare, se possibile, contrapposizioni pericolose tra Egna e Laghetti. «La situazione quest'anno è diventata piuttosto complicata da gestire e sarebbe stato meglio non speculare, creando un vespaio di natura politica tra frazione ed Egna. Mi domando se adesso che manca il nonno vigile davanti ai padri Cappuccini l'opposizione farà di nuovo un documento visto che lì passano 100 bambini». Un tema, come detto, che potrebbe risolversi solo con un maggior numero di volontari da gestire.

 













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