la visita

Salorno, assessore in incognito per testare la mensa 

Girardi a pranzo a Casa Noldin con alunni e insegnanti. «No alla pasta in bianco, sì alla rotazione dei pasti, situazione buona»


Massimiliano Bona


Salorno. Proprio come accade per «Boss in incognito» - il docu-reality che racconta l'avventura degli imprenditori che hanno deciso di affrontare la sfida di lavorare sotto mentite spoglie, per una settimana, insieme ai loro dipendenti - il nuovo assessore alla scuola italiana di Salorno, l’ingegner Michele Girardi - ha deciso di presentarsi in gran segreto alla «Casa Noldin» dove vengono serviti ogni giorno decine di pasti per gli studenti di elementari e medie di entrambi i gruppi linguistici. I genitori, e in particolare i rappresentanti degli alunni, avevano sollevato qualche perplessità sull’alternanza dei menù ma anche sull’impossibilità di mangiare pasta in bianco, che resta il piatto preferito soprattutto dei bimbi più piccoli.

Assessore in incognito in mensa. Come le è venuta l’idea?

Non ho pensato al format televisivo, che conosco bene, ma alle segnalazioni che avevo ricevuto da diversi residenti. E mi sembrava giusto prenderle sul serio.

Già, ma come ha fatto a passare inosservato?

Semplice, prenotando sul sito del Comune un paio di giorni prima si può accedere alla struttura senza problemi.

Ma lei si è qualificato?

No, mi sono seduto al tavolo con le insegnanti in modo tale da passare, appunto, inosservato. Essendo subentrato da poco alla collega Eccli (c’è stato il concordato passaggio di testimone a metà legislatura ndr) non è stato nemmeno troppo difficile.

Quante persone c’erano nella fascia oraria in cui stava mangiando lei?

Almeno una quarantina. La mensa - e su questo non c’è dubbio - è sempre molto frequentata e il personale di “Casa Noldin” ha il suo bel da fare.

Qual è il giudizio complessivo sull’offerta gastronomica?

Buono, l’esame può considerarsi passato anche se abbiamo apportato qualche correttivo, per migliorare ulteriormente il servizio.

Qual era uno dei problemi che le era stato segnalato?

C’era una residente, ad esempio, il cui figlio andava sempre di giovedì e trovava sempre lo stesso cibo. Una cosa che non è possibile visto che ci sono 5 menù - quindi un numero dispari - che ruotano epertanto la rotazione, almeno sulla carta, era già garantita in partenza. Adesso questo problemino è stato risolto.

Ci sono, poi, molti “bambini selettivi” che si nutrono per lunghi, lunghissimi periodi solo di pasta in bianco e poco altro. Aveva preso qualche richiesta in tal senso?

Si, qualche genitore me lo aveva richiesto espressamente ma ho capito, andando di persona, perché è una richiesta che non possiamo soddisfare. Diciamo che è una richiesta pericolosa nel senso che se lo chiede un bimbo c’è il rischio, oggettivo, che si accodino in pochi minuti altri dieci compagni mandando il tilt la cucina. Questa richiesta, dunque, non sarà esaudita. C’era, poi, chi sosteneva venissero serviti dei fritti ma poi si è rivelata una segnalazione errata.

Come si è conclusa la sua visita?

Sono andato a conoscere la cuoca, che è davvero in gamba, e ci siamo anche confrontati sul senso di questa visita. Mi sembrava giusto verificare di persona.

Adesso in che modo apporterete i correttivi?

Io ho fatto la prima parte del lavoro mentre della rotazione dei menù si occuperà la collega Endrizzi, referente della scuola tedesca. In sinergia, di sicuro, riusciremo a migliorare un servizio già buono.

Ci dobbiamo aspettare altre visite in incognito in altri settori?

Non si sa mai. È stata anche un’esperienza piacevole.













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