Il lutto

Salorno, il Covid si porta via anche Georg Nardon

Consigliere comunale per 10 anni, era l’anima del centrodestra in Bassa. Era in coma a Innsbruck dopo essere stato ricoverato oltre un mese fa


Massimiliano Bona


SALORNO. Il virus si è portato via anche Georg Nardon (75 anni), storico consigliere del centrodestra di madrelingua tedesca che passava con grande disinvoltura dal trentino (della Bassa) al dialetto sudtirolese ed era solito invitare e ospitare in campagna anche parlamentari per grigliate improvvisate e discorsi politici a 360 gradi.

È stato ricoverato oltre un mese fa a Innsbruck ed è stato a lungo in coma. Oggi sono in molti a ricordarlo con affetto e grande rispetto. Aveva modi garbati ed era un gentiluomo a tutto tondo.

Eletto in consiglio comunale a Salorno nelle file di Alleanza Nazionale, poi era passato nel Pdl di Berlusconi. Schietto anche nel rapportarsi ai giornalisti ha sempre portato avanti le sue “battaglie” con tenacia. A farne un ritratto profondo e sincero è stato ieri il consigliere provinciale Alessandro Urzì.

«Era un uomo con una vitalità rara, aveva la visione acuta dell’uomo di campagna, che sa prevedere la bella e cattiva sorte, ma anche l’abilità dell’artigiano, la saggezza dell’uomo che sa essere consigliere e ispiratore. E consigliere lo era diventato, con Alleanza nazionale, a Salorno negli anni della mia dirigenza del partito. Portò la somma delle sue abilità e la schiettezza delle sue parole nella sala del Comune di Salorno.

Fu un testimone onesto del suo impegno, fedele al mandato. Come lo è stato alla sua signora, la donna che lo ha accompagnato felicemente per tanti anni e a cui va tutta la nostra testimonianza di affetto e vicinanza. Insieme si erano trasferiti a Ora.

Nel suo "orto" ha ospitato improvvisate grigliate ma anche parlamentari da Roma e Bruxelles, riunioni e analisi politiche, ma anche momenti di spensieratezza. Se ne è andato lasciando dietro di sé una scia di sorrisi legati alle barzellette che sapeva così bene raccontare passando dall’italiano (sarebbe meglio dire dal trentino della Bassa) al tedesco (sarebbe meglio dire al südtirolerisch). Era Georg, per tutti noi. Ma anche Giorgio».













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