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Salorno, un parco per l’orso:  «Monte Corno area di tutela» 

Il consigliere 5 Stelle Alessandro Rizzone: «Può diventare anche un’attrattiva turistica». Ma il sindaco Lazzeri dice no: «Tra l’altro il parco del Monte Corno ha un’estensione insufficiente»



SALORNO. Se il Trentino, in larga o minima parte, non ne vuole più sapere di orsi, in Alto Adige c’è chi si dice pronto ad accoglierli a braccia aperte e a trovare loro anche una “casa”. È il consigliere comunale di Salorno, del Movimento 5 Stelle, Alessandro Rizzone, che lancia una proposta destinata a far discutere. Non una boutade, così, tanto per dire, ma una proposta con tutti i crismi della ufficialità, messa nero su bianco in una mozione che verrà, dunque, discussa in consiglio comunale.

Rizzone, in buona sostanza, propone di destinare il parco del Monte Corno, che Salorno condivide con i Comuni vicini, ad area per la tutela dell’orso.

Il consigliere comunale, spiegando i motivi che lo hanno portato a formulare la sua proposta, evidenzia «l’importanza ecologica e culturale dell’orso all’interno del nostro ecosistema», e prosegue «riconoscendo l’obbligo morale e legale di preservare le specie minacciate di estinzione». È fermamente convinto «che sia fondamentale adottare misure volte a garantire una gestione sostenibile delle aree in cui l’orso vive e si sposta».

Come l’Alpenzoo

La mozione, dunque, punta a chiedere che l’amministrazione comunale di Salorno dia avvio al processo di creazione di una zona di tutela per l’orso nel Parco Naturale del Monte Corno. «La presenza di questa specie selvatica rappresenta un importante patrimonio naturale che richiede specifiche misure di protezione per garantirne la sopravvivenza e la conservazione nel lungo termine», sottolinea il consigliere pentastellato, che prosegue: «Questa zona di tutela per l’orso potrebbe diventare anche un’attrattiva turistica, e offrire vantaggi economici significativi per la comunità locale, favorendo lo sviluppo sostenibile del territorio e la valorizzazione del patrimonio naturalistico. Un esempio positivo lo troviamo a Innsbruck con l’Alpenzoo, dove è stata istituita una zona di tutela per l’orso, ritengo opportuno adottare un approccio simile nel nostro territorio, questa iniziativa consentirebbe di promuovere la coesistenza tra l’uomo e l’orso, favorendo al contempo l’educazione ambientale e la sensibilizzazione della comunità locale».

Gli obiettivi della mozione

Nella sua mozione, Alessandro Rizzone mette lì una serie di obiettivi da raggiungere: uno studio di fattibilità, con gli Uffici competenti e in collaborazione con degli esperti in conservazione della fauna selvatica, per valutare la creazione di una zona di tutela specifica per l’orso nel Parco Naturale del Monte Corno. «Lo studio - scrive - deve analizzare l’idoneità dell’area, considerando fattori come la presenza di risorse alimentari, le condizioni dell’habitat e la compatibilità con le attività umane». Necessario, secondo il consigliere, «promuovere un dialogo con le parti interessate, tra cui le autorità locali, le organizzazioni ambientaliste, gli esperti in conservazione della fauna selvatica, nonché i rappresentanti della comunità locale, con l’obiettivo di coinvolgere tutte le parti per garantire una gestione consapevole e condivisa della zona di tutela». Il passo successivo dovrebbe essere l’elaborazione di un piano dettagliato per la creazione della zona di tutela per l’orso, «che deve includere misure di gestione sostenibile dell’habitat, la promozione della coesistenza tra l’uomo e l’orso, nonché azioni mirate per la conservazione e la protezione della specie». La mozione contempla anche lo sviluppo di iniziative di sensibilizzazione ed educazione ambientale per la comunità locale, le scuole e i visitatori del Parco Naturale del Monte Corno. Infine, sempre secondo Rizzone, si deve puntare sulla promozione turistica «legata all’osservazione dell’orso nel parco, includendo la creazione di percorsi di visita sicuri e informativi, l’organizzazione di escursioni guidate, l’istituzione di centri di informazione dedicati e altre iniziative che permettano ai visitatori di apprezzare la bellezza della fauna selvatica e comprendere l’importanza della sua conservazione».

Il sindaco Lazzeri

Secca la risposta del sindaco di Salorno Roland Lazzeri, che boccia sul nascere la mozione, in attesa della sua risposta ufficiale: «La proposta non solo non ha senso ma è anche irrealizzabile, in quanto il parco naturale del Monte Corno ha una estensione insufficiente, visto che è il parco più piccolo dell’Alto Adige». GL.M.

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