Su mensa e doposcuola a Laives è contesa-social 

Famiglie in apprensione. I lavoratori chiedono chiarimenti per potersi organizzare per tempo Bianchi assicura che «si sta lavorando da molto», i genitori incalzano. Interviene anche Vettorato



Laives. Dal Comune ancora non sono arrivate comunicazioni, in tema di mensa e doposcuola. Mancano i numeri per definire i servizi, mancano certezze sulle modalità della ripartenza a settembre.

E le famiglie fanno domande. Tante, incalzanti, precise. Scrivono su Facebook, la piattaforma social preferita da chiunque sia nato prima degli anni Novanta e la preferita del sindaco Christian Bianchi, che in un gruppo social prova a scagionare la sua amministrazione scrivendo di aver chiesto alle scuole i numeri degli eventuali iscritti ai servizi, giorno per giorno, ma che «da parte della scuola, nonostante molti solleciti, non abbiamo ancora ricevuto questi numeri». Più avanti, citando il problema degli spazi necessari a mettere in atto il distanziamento interpersonale, chiede «a tutti i genitori di evitare di iscrivere i loro figli alla mensa, quest’anno, se non veramente necessario». A sostegno di questa richiesta fa l’esempio di Bolzano, dove «se entrambi i genitori non dimostrano che non possono essere a casa, non si possono iscrivere i figli alla mensa. Bolzano è governata dal centrosinistra...».

Scoppia il putiferio. Tanto che interviene perfino l’assessore provinciale Giuliano Vettorato: «Il sottoscritto, la Sovrintendenza e le amministrazioni comunali stanno lavorando con tavoli tecnici. L’obiettivo è di riattivare tutti i servizi, anche quelli extrascolastici. Chiedo di evitare strumentalizzazioni parlando di colpe o di una mancata regia delle amministrazioni comunali».

Ma la cosa ormai ha preso la piega del dibattito pre-elettorale, i contorni squisitamente amministrativi o politici sono sfumati nell’odore del 20 settembre. «Rispondere a chi faccia una domanda è un dovere sacrosanto – dichiarerà a freddo Luca Bertolini, maestro e candidato sindaco del centrosinistra –. Anche perché qui ci va di mezzo un mondo: mamme, papà, nonni, bambini». Da parte sua, pubblicamente (su Facebook) il sindaco Christian Bianchi dimostra all’avversario la propria buonafede, invitandolo in municipio per verificare di persona gli scambi intercorsi sul tema.

Intanto c’è chi scrive che conoscere l’effettiva disponibilità dei servizi le permetterebbe di dare notizie certe al suo datore di lavoro, chi suggerisce all’amministrazione di confrontarsi coi numeri dell’anno scorso, chi chiede se il Comune abbia fatto richiesta formale a strutture terze che possano ospitare il servizio mensa e se abbia messo in cantiere progetti a sostegno dei genitori che avranno problemi nella conciliazione degli orari.

Per ora non è possibile avere informazioni dagli istituti scolastici. Nel frattempo anche le associazioni di Laives avrebbero bisogno dei numeri degli iscritti al doposcuola: in una manciata di settimane scadranno i termini per completare l’iter di richiesta di contributi alla Provincia. S.M.













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