È la Bolzano delle case «abbandonate»

Sono decine: da Gries al Centro, da Aslago ai Piani. Edifici antichi e di pregio, villette del Ventennio, masi dismessi


di Davide Pasquali


BOLZANO. È la Bolzano delle case abbandonate. Alcune da decenni, altre solo da qualche anno o mese. Sono decine. Con tutta probabilità non è colpa della crisi, ma di certo la stagnazione economica non aiuta a farle rivivere: ristrutturare, restaurare o demo-ricostruire costa assai. Forse troppo.

Per fotografarne una trentina basta farsi un giro in bici di poche ore. Per capire cosa ci stia dietro non basterebbero dei mesi. Chissà, infatti, che storie ci saranno sotto. Litigi per eredità fra parenti serpenti? Decennali cause giudiziarie? Semplice disinteresse di famiglie ricche sfondate? Eccessiva cupidigia di chi vorrebbe vendere a prezzi esorbitanti? Ostacoli posti dai cerberi dell’urbanistica? Sono case private e pubbliche, d’epoca e recenti, di lusso e sgangherate. Alcune fatiscenti, coi pianterreni cementati per evitare intrusioni. Chi ha soldi da investire, però, ci faccia un pensierino, ché alcune posizioni sono di pregio. Si ridarebbe dignità a molte vie.

Comunque sia, ecco un rapido excursus, in disordine geografico. Si parte da corso Italia: ex Telefoni di Stato, vuoti e mai ridestinati. Poco prima dell’ex Standa, villetta a due piani abbandonata, leggermente imbellettata con un pannello grigio solo per l’Adunata alpina 2012. In via Fago: ex teatrino comunale con cancello chiuso con lucchetto da bici, più l’antico magnifico fienile dei benedettini transennato per pericolo crolli. Lucchetto arrugginito a sbarrare l’accesso pure in via Penegal: stupenda villa ottocentesca in mezzo ai vigneti. Stessa via, poche centinaia di metri prima: vecchio maso in mezzo ai vigneti con pertinenze agricole. Dismesso. Poco oltre, nella semi-sconosciuta stradella dei Prati, villa a tre piani del Ventennio: decine di piccioni sul tetto, rampicanti da terra al terzo piano. In via Novacella, triplice lunghissimo edificio artigianale a un piano, abbandonato da sempre. In fondo a via Rovigo, fronte passeggiate Lungoisarco, altra villetta razionalista con porte e finestre sbarrate da assi. Sul fronte dell’abbandono pubblico: ex case Anas a Pié di Virgolo ed ex Josefsheim di Aslago; entrambi con le finestre ai piani bassi murate per evitare intrusioni di balordi. Ma torniamo ai privati: ai Piani, la bellezza di cinque edifici di fila lasciati a loro stessi su due lati della nuova piazza don Franzoi. A Campiglio, sulla ciclabile per Cardano, maso nei frutteti abbandonato, con graffiti e un’antenna della telefonia mobile sul tetto. In centro? In via Grappoli, a pochi metri dal municipio, accanto a Globus, palazzotto dismesso da vent’anni. Con impalcatura mai usata. Poco prima, in via Conciapelli, due antichi edifici vuoti sulla sinistra, e un altro, elegantissimo, sulla destra. E poi ancora: villetta razionalista a tre piani in via Zara; ex sede dell’Alto Adige sulle passeggiate del Talvera; maso-villa con dépendance in vicolo Lageder a Gries; condominio a tre piani in via Duca d’Aosta prima di galleria Telser; villetta a due piani coi rampicanti fino al tetto in una sconosciuta laterale di via Vittorio Veneto...

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità