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A Bolzano i consulenti di Bankitalia per l’inchiesta «Carispa»

Il capo della Procura Rispoli stringe i tempi: vuole chiudere entro metà aprile. Il presidente dell’Istituto: «L’acquisizione di documenti è un atto dovuto»



BOLZANO. «Entro aprile dovrei già avere un quadro preciso della situazione». Tempi stretti quelli che si è dato il capo della Procura Guido Rispoli che - alla luce del rapporto ispettivo ricevuto da Bankitalia - ha avviato un’indagine sulla Cassa di risparmio: nei giorni scorsi i carabinieri dei Ros hanno acquisito una serie di documenti, si tratta in particolare di materiale di tipo informatico. Il compito di esaminare la documentazione, relativa al periodo tra l’8 ottobre 2007 e il 6 marzo 2015 ovvero alla vecchia gestione, è stato affidato a tre consulenti della Banca d’Italia. Per la Procura la scelta rispettivamente di uomini del Nucleo operativo speciale e di Bankitalia ha un duplice scopo: assicurare massimo rigore e massima garanzia vista la delicatezza e la complessità della materia.

I tempi stretti sono legati in particolare al fatto che il 19 aprile Rispoli lascerà la guida della Procura di Bolzano per andare a dirigere la Procura generale di Campobasso, prima del trasferimento quindi vuole capire se l’indagine da lui avviata - e per il momento senza indagati - va archiviata perché non è stata rilevata alcuna responsabilità penale, oppure ci sono i presupposti per andare avanti: in questo secondo caso sarà uno dei sostituti a proseguire le verifiche.

Gli accertamenti, disposti su filoni precisi dalla Procura, nascono dai risultati dalle ispezioni condotte sia dalla Consob che da Bankitalia su un pesante deficit di gestione, quantificato in 230 milioni di euro. La causa: i finanziamenti concessi ad imprenditori (soprattutto della zona del Veneto e del Nordest) a fronte di garanzie che si sarebbe rivelate poi, complice anche la crisi, insufficienti. Sia Consob che Bankitalia hanno inviato sanzioni per decine di migliaia di euro ai vecchi amministratori; ed entro marzo gli attuali vertici della Cassa di risparmio, alla luce dei risultati di una consulenza affidata ad un’azienda milanese, decideranno anche se avviare azioni di responsabilità nei confronti di chi li ha preceduti al timone dell’Istituto di credito.

L’indagine della Procura punta ora ad individuare eventuali responsabilità penali nell’operato dei vecchi amministratori.

Gerhard Brandstätter, attuale presidente della Cassa di risparmio, si dice tranquillo: «È un atto dovuto quello della Procura. Aspettiamo e vediamo se emergeranno responsabilità penali da parte di chi ha gestito la banca prima di noi».

Intanto, l’assemblea dei soci è convocata per il 31 marzo nella sede dell’orchestra Haydn: «Ormai il periodo difficile è alle spalle - assicura Brandstätter - il bilancio del gruppo chiude in positivo, nonostante il prelievo da 10 milioni e 500 mila euro del 7 dicembre dello scorso anno in virtù del decreto salva-banche».













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