A che punto è la convivenza? L’incontro

BOLZANO. La convivenza in Alto Adige. In pratica, di cosa parliamo? Hanno iniziato una ricerca sul campo, cioè tra persone che si raccontano, i giovani autoconvocati del Pd del gruppo «Il futuro...



BOLZANO. La convivenza in Alto Adige. In pratica, di cosa parliamo? Hanno iniziato una ricerca sul campo, cioè tra persone che si raccontano, i giovani autoconvocati del Pd del gruppo «Il futuro nelle nostre mani». L’altra sera appuntamento al Nada Mas. Il debutto era stato al Colle, poi ad Appiano. Hanno già girato un video di interviste a persone di madrelingua italiana e tedesca, a mistilingui, a «innesti» degli ultimi anni. Si parla del rapporto con la madrelingua e con la seconda lingua, alla «temperatura» tra i gruppi. Gli incontri sono organizzati da Alexander Tezzele e Matteo Da Col. Il senso è viaggiare rasoterra. «Nei prossimi mesi dovrebbe partire la convenzione per modificare lo Statuto. Giusto, i tempi sono maturi, ma come? Di solito i politici sono convinti di sapere già tutto. Noi preferiamo incontrarci e ascoltare più persone possibile», racconta Tezzele, «in questi incontri, che sono soprattutto chiacchierate, vengono fuori tante storie su come l’autonomia viene vissuta concretamente, in città e fuori. Ci sono delusioni e aspettative». Il filo conduttore, secondo Tezzele, «è il senso di costrizione per le caselle troppo rigide. La dichiarazione di appartenenza viene vista sempre più come un freno, mentre il potenziale bilinguismo della nostra terra è una grande opportunità». Le idee raccolte verranno messe a disposizione del Pd. Questa la presentazione: «Il tema della convivenza tra gruppi linguistici e tra persone provenienti da esperienze di vita diverse, assume un ruolo centrale. Cosa pensano i cittadini vicini al Pd e al centrosinistra? Quali esperienze belle e meno belle hanno fatto? Quali idee e speranze ci sono per il futuro?». (fr.g.)

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