A fuoco sull'A22, il giallo delle taniche

L'imprenditore viaggiava con i contenitori di benzina aperti sui sedili: suicidio o incidente?



BOLZANO. L'autopsia svolta dal dottor Santo Davide Ferrara di Padova ha fornito una prima verità scientifica sull'orribile morte di Dario Cappellato, l'automobilista bruciato vivo all'interno della sua auto l'altra mattina lungo la carreggiata nord dell'autostrada del Brennero. Il freddo responso del referto stabilisce per il momento semplicemente che la morte è da addebitare all'inalazione del monossido di carbonio provocato dalla combustione.

Saranno probabilmente le analisi di laboratorio a stabilire se l'automobilista abbia inalato, prima del rogo, una quantità rilevante di vapori della benzina che la stessa vittima stava trasportando, in alcune taniche, all'interno dell'abitacolo della vettura. L'ipotesi più probabile resta quella del suicidio anche se ieri gli inquirenti, analizzando più nel dettaglio alcuni elementi, hanno deciso di valutare con maggiore attenzione anche l'ipotesi dell'incidente. C'è un dato oggettivo che gli investigatori ritengono importante: il cadavere dell'uomo è stato trovato riverso sul sedile anteriore destro dell'auto distrutta dalle fiamme.

E' un elemento che induce a non escludere a priori l'ipotesi del tragico incidente. In sostanza, secondo polizia stradale e Procura, Dario Cappellato potrebbe essersi sentito male proprio a seguito dell'inalazione dei vapori della benzina (trasportata nell'auto senza alcuna precauzione) e potrebbe aver perso il controllo della vettura per un parziale mancamento. E' solo un'ipotesi ma spiegherebbe la sbandata lungo la corsia di emergenza dell'autostrada con la vettura che ha strisciato con la fiancata destra per una ventina di metri lungo il guardrail prima di fermarsi. La tragedia potrebbe essersi compiuta un attimo dopo.

Sembra assodato che Cappellato fosse un accanito fumatore: cadendo sulla destra vicino alle taniche, forse con una sigaretta accesa, avrebbe provocato l'incendio senza avere la possibilità di reagire. E' una ipotesi,, questa, che lascia comunque aperti non pochi interrogativi sul perchè la vittima stesse viaggiando verso Bolzano con alcune taniche di benzina, probabilmente prive addirittura del tappo.

La polizia stradale che ha fornito al sostituto procuratore Igor Secco un primo rapporto sull'accaduto avrebbe raccolto alcune testimonianze considerate preziose: sembra che la vittima fosse abituata a trasportare in auto carburante in quanto nel podere agricolo che deteneva a Capriana in val di Fiemme utilizzava per muoversi nei campi un vecchio mezzo non assicurato, con il quale non poteva recarsi ad un distributore di benzina per fare rifornimento. Dunque in altre occasioni Cappellato avrebbe trasportato benzina.

Forse l'altra mattina l'ha fatto con troppa sicurezza, non pensando alle possibili conseguenze. Questa ipotesi, però, non fornisce una spiegazione sul perchè l'uomo stesse viaggiando con le taniche in direzione di Bolzano. Ad avvalorare la tesi del suicidio resta la pesante situazione debitoria accumulata in alcuni anni di attività imprenditoriale. Dario Cappellato era dipendente dell'Agenzia delle Entrate ma aveva anche avviato un'attività commerciale in proprio. E gli affari andavano male. (ma.be.)

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