urbanistica 

A pochi giorni dalla sentenza del Tar si lotta per il Negrelli

BOLZANO«Il magazzino è stato costruito secondo la pianta originale di Luigi Negrelli del 1858. Sì , certo, è stato poi ampliato ai primi del ’900, i pilastri interni sono aumentati, è stato...



BOLZANO
«Il magazzino è stato costruito secondo la pianta originale di Luigi Negrelli del 1858. Sì , certo, è stato poi ampliato ai primi del ’900, i pilastri interni sono aumentati, è stato bombardato e danneggiato durante l’ultima guerra ma, insomma, quello che vediamo oggi rispecchia il concetto originario e costituisce comunque un insieme», così Wittfrida Mitterer. Dunque, a pochi giorni dall’udienza del Tar in cui i giudici dovranno decidere se confermare o meno la sospensiva avverso il suo abbattimento per far posto alla nuova stazione bus e, successivamente, al grande progetto Areale, la battagliera presidente del Curatorium insiste nel presidiare la sua trincea. Detto con parole semplici: non sarà proprio l’originale il deposito ferroviario che guarda oggi i binari ed è in attesa del suo destino, ma rispecchia il concetto originario. Si tratterà insomma di decidere se il magazzino Negrelli è un “unicum” che Bolzano deve conservare oppure un prodotto di vari rifacimenti successivi. «Anche il Duomo è stato bombardato e ricostruito» hanno obiettato i fiancheggiatori del Curatorium di Wittfrida Mitterer, in particolare Dachverband e Heimatpflege. «Sì , ma la chiesa è stata ricostruita con attenzione storica e filologica - ha obiettato l’architetto Carlo Azzolini - questo no». Azzolini è il membro della commissione edilizia che ha per primo posto in discussione la fondatezza delle richieste di salvaguardia. Ma il Curatorium insiste: «Contrariamente ad altre asserzioni, secondo cui l’edificio fu pesantamente danneggiato nel corso dei bombardamenti, il magazzino si è in realtà preservato sia nella muratura che nei suoi aspetti sostanziali». E poi Mitterer pone il problema su un piano diverso, che non era stato inizialmente previsto, affermando che «le parti che sono state integrate successivamente hanno anch’esse un’importanza storico-architettonica e meritano di essere protette». . La battaglia dunque non sarebbe più per conservare una testimonianza autentica della seconda metà dell’800, anni in cui Negrelli operava sulla direttrice ferroviaria del Brennero su concessione imperial-regia, ma comunque un insieme anche se non originale, che è testimone delle vicende urbane in quell’area. Wittfrida Mitterer, oltrechè della consulenza archivistica di un architetto di Innsbruck, Horst Hambrusch, ha portato anche la testimonianza dell’ex senatore Svp Roland Riz.













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