A spasso nel vuoto per 107 metri: è record

A Vadena Benjamin Kofler cammina in equilibrio sulla «Slackline» stabilendo il nuovo primato italiano


Di Alessandro Bandinelli


BOLZANO. Sempre più spesso si vedono sulle nostre montagne, sono gli slackliner, appassionati di una disciplina - lo slacklining - nata negli Stati Uniti alla fine degli anni ottanta e da qualche anno praticata anche in Italia. Lo sport consiste nel camminare su una fettuccia di poliestere tesa tra due punti. In Alto Adige sono diversi i rappresentanti di questo sport, in particolare nella sua più spettacolare variante, la «highline», che consiste appunto in una linea fissata a un'altezza minima di 30 metri. Tra i pionieri nostrani c’è sicuramente da segnalare Benjamin Kofler, 27 anni di Termeno, che venerdì ha fissato il nuovo record italiano di 107 metri battendo proprio quello precedentemente fissato dal conterraneo Armin Holzer di 104 metri, e lo ha fatto sopra a Vadena a due passi da casa sua.

Benjamin ci racconti com'è andata?

Ho provato tante volte linee da settanta metri, volevo superare la soglia psicologica dei 100 e così la settimana scorsa, insieme a un amico abbiamo allestito una linea di 107. Ci ho provato per tre giorni di fila e alla fine ci sono riuscito.

Detta così sembra facile, in realtà camminare su una fune a 450 metri di strapiombo sulla valle dell'Adige non è cosa da tutti i giorni.

Più la linea è lunga, più la corda pesa, più diventa più difficile controllarne le oscillazioni; e poi c'è la componente della concentrazione, su un percorso di cento metri devi mantenerla a lungo e forse è questa la vera difficoltà di questo sport: contrastare continuamente «l’attrazione del vuoto», e poi a quell'altezza mantenere l'equilibrio diventa più difficile per via della prospettiva a cui l'occhio umano non è abituato.

Anche se sei assicurato alla «Slak» con una sicura, cosa ti spinge a camminare con il vuoto sotto i piedi?

Il fatto che in quel momento non c'è altro, non esiste altro. Sei solo con te stesso concentrato sulla linea da percorrere, circondato dalla natura.

Riesci a vivere di questo sport?

No, ho degli sponsor con cui riesco a pagarmi l'attrezzatura, ogni tanto mi esibisco negli slackline show, ma per vivere faccio il grafico. È un buon compromesso, se dovessi fare questo sport come lavoro finirei per fare cose che non mi interessano, invece così posso dedicarmi solo ai miei progetti. Come quello in Groenlandia, dove ho fatto una linea su un iceber, è stata un'avventura bellissima.

Progetti per il futuro?

Qualcosa ancora in Groenlandia o forse un vulcano.

Speriamo sia spento...

Speriamo.

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