BOLZANO. Dietro la facciata di famiglia felice e per bene si nascondeva un orribile segreto: un segreto fatto di abusi, maltrattamenti e violenze sessuali. Per anni, secondo l’accusa, ha violentato le sue figliolette, rovinando per sempre le loro vite. A mettere fine alle loro sofferenze sono stati gli agenti della squadra Mobile, coordinati da Giuseppe Tricarico, che grazie a una serie di intercettazioni ambientali, sono riusciti a dimostrare cosa succedeva in quella casa. Per un altoatesino (del quale non rendiamo nota l’identità per non rendere identificabili le vittime) sono scattate le manette qualche giorno fa. Ora si trova nel carcere di Montorio, in provincia di Verona, dove per motivi di sicurezza vengono trasferiti tutti i pedofili. L’uomo deve rispondere di violenza sessuale su minori.

La delicata indagine, seguita dal sostituto procuratore Luisa Mosna, è partita alcuni mesi fa. La madre delle bambine avrebbe chiesto aiuto ai poliziotti: sospettava che le figlie venissero violentate dal marito. Ha spiegato agli agenti di aver sempre pensato che le bimbe fossero semplicemente più timide delle coetanee, ma che negli ultimi tempi mostravano chiari segni di abusi. Erano spaventate da qualsiasi rumore, non mangiavano e si nascondevano nella propria camera. Una volta messe alle strette, le bambine avrebbero iniziato a parlare, raccontando alla madre quello che succedeva quando erano sole con il padre. A quel punto, la donna ha denunciato il fatto. I poliziotti hanno iniziato a seguire gli spostamenti dell’altoatesino: al lavoro era ritenuto da tutti una persona affabile e seria, mentre a casa si trasformava in un mostro. L’uomo è stato arrestato, mentre le bambine (che hanno entrambe meno di dieci anni), vengono seguite da un team di esperti e da psicologi infantili. Appena saranno pronte verranno sentite dal magistrato alla presenza di uno psichiatra.

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