L’ALLARME

Accampamenti abusivi a rischio I vigili: «Il presidio è continuo»

BOLZANO. Prima le fiamme su ponte Talvera nate dai cartoni di alcuni accampamenti sotto la campata, poi il rogo del Soul Kitchen partito dai rifiuti accatastati nella veranda. Un altro accampamento...



BOLZANO. Prima le fiamme su ponte Talvera nate dai cartoni di alcuni accampamenti sotto la campata, poi il rogo del Soul Kitchen partito dai rifiuti accatastati nella veranda. Un altro accampamento di fortuna.

Comincia a creare forti preoccupazioni il fenomeno dei rifugi abusivi da parte di cittadini che vivono ai margini della società. Sono diverse le voci che invocano il pugno duro sugli sgomberi e ricordiamo a proposito l’ordinanza emanata del sindaco Luigi Spagnolli qualche mese fa che andava esattamente in questa direzione. Chi si occupa direttamente di queste operazioni, però, mette in guardia dalle soluzioni semplici. «Ma voi pensate che non procediamo con gli sgomberi?» chiede Nives Fedel che guida il nucleo di prossimità della polizia municipale. «Ne facciamo in continuazione, ma queste persone ritornano. Qui non si tratta solo di una questione di forza nell’imporre una regola, ma occorre anche cercare di entrare in contatto con loro. Sono cittadini che hanno rifiutato decisamente alcune regole basilari della società e che di sicuro non hanno una concezione canonica di ordine. Il nostro compito, oltre ad allontanarli, è soprattutto quello di convincerli a recarsi nelle strutture. Ora il freddo aiuterà in questo senso, ma va fatto un lavoro delicato. La strada, in tutto questo, è quella del controllo continuo». Com’era avvenuto anche al Soul Kitchen. «Il ragazzo che abita lì è stato allontanato diverse volte, ma è sempre tornato». La vicinanza dei ponti, in ogni caso, continua a rappresentare un’attrattiva. «Ponte Talvera ne è stato un esempio. Certo, sono aree sensibili ma in alcuni punti abbiamo messo in atto contromisure efficaci. Sulla sponda orografica destra di ponte Druso, per esempio, abbiamo proceduto a una chiusura che ha messo in sicurezza l’area». C’è, poi, la zona industriale. «Capannoni dismessi e anche la famosa area di via Einstein. Non sempre, però, è facile stilare una mappa perchè i vari insediamenti si spostano di continuo. Se non ci fossero controlli così regolari sarebbero davvero ovunque».(a.c.)

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