Adan, ucciso a soli 13 anni  dalla burocrazia 

Il dramma dei migranti in fuga e senza diritti Altri due giovani morti sulla linea del Brennero 



BOLZANO. L’8 ottobre Adan, un ragazzino curdo iracheno disabile di 13 anni muore in ospedale a Bolzano per una infezione seguita a una caduta. Adan è un migrante in fuga con la sua famiglia. Un “irregolare” senza diritti. Da una settimana, dopo un primo ricovero, lui, sulla sedie a rotelle, viveva in strada. Privato dell’assistenza per un’applicazione burocraticamente ottusa della circolare Stocker che esclude dai beneficiari dell'accoglienza, anche temporanea, dei profughi vulnerabili se, prima di arrivare sul territorio provinciale, hanno attraversato altri paesi dove avrebbero potuto chiedere asilo politico e se non sono stati inviati in provincia dal ministero. Adan aveva 13 anni ed era costretto sulla sedia a rotelle perché aveva la distrofia muscolare. Insieme ai genitori e ai suoi tre fratelli era scappato da Kirkuk - città irachena a 250 chilometri da Bagdad - nel 2015 ed era arrivato in Svezia. Dopo due anni d'attesa, il paese scandinavo ha rifiutato la loro richiesta di protezione internazionale. Le strade erano due, a quel punto: l'espulsione o l'allontanamento volontario. La famiglia ha scelto la secondo opzione e, dopo un viaggio in treno, si è trovata a Bolzano il primo ottobre. Per una settimana, nonostante le condizioni precarie del ragazzo. Si è trovata praticamente in strada assistita solo dai volontari di Sos Bozen. La morte di Adan scatena un’ondata di proteste e anche la denuncia da parte della Caritas delle rigidità della circolare provinciale. La relazione interna della Provincia “assolverà” i funzionari e il sistema: Ma sarà lo stesso governatore Kompatscher a dirsi in più occasioni «sconvolto» da quanto accaduto. La magistratura ha aperto un’inchiesta. Adan è stato seppellito nel cimitero di Bolzano due mesi dopo. Il 14 dicembre. Il dramma della migrazioni ha colpito duro nel corso del 2017 lungo la linea del Brennero. Ogni giorno decine di migranti tentano di passare il confine sui carri merci. E muoiono anche, come è successo, il 30 ottobre, a un giovane di 19 anni del Gambia, travolto da un treno mentre camminava lungo i binari nel tratto che divide Oltrisarco da Bolzano sud. B.A. era arrivato in Italia nell’estate del 2016, non era registrato in alcun centro d’accoglienza, e aveva presentato richiesta di protezione internazionale. Voleva andare in Germania Sopravvissuto ai barconi della morte, ma non al muro eretto da Vienna al confine. Moutassadik Amine, 24 anni, marocchino, è invece morto l’antivigilia di Natale alla stazione di Brennero. Folgorato dai cavi dell’alta tensione mentre si trovava sul tetto di un container caricato su un terno merci. Lo hanno trovato i poliziotti italiani, costretti ormai da anni, a un lavoro difficilissimo e duro. Privi di mezzi e con il fiato sul collo dei gendarmi austriaci e bavaresi.













Altre notizie

Attualità