Addio prof Cricco, una vita ai “Geometri”

BOLZANO. All’alba del 26 luglio si è spento il professor Ennio Cricco, aveva 98 anni. Nel 1944 aveva disegnato con il suo stile inconfondibile gli enormi danni prodotti dai bombardamenti alla città e...


Alberto Stenico BOLZANO.


BOLZANO. All’alba del 26 luglio si è spento il professor Ennio Cricco, aveva 98 anni. Nel 1944 aveva disegnato con il suo stile inconfondibile gli enormi danni prodotti dai bombardamenti alla città e al Duomo di Bolzano. Averlo avuto come professore è stata una fortuna. Per me e per generazioni di studenti dell’Istituto tecnico per Geometri di Bolzano.

Ennio Cricco - come scrive lui stesso - è nato “per caso” - a Bolzano nel 1921, quando i genitori provenendo dalla provincia di Perugia qui si trasferirono. In verità il suo nome ufficiale è Enio con una enne sola, per “colpa del prete tedesco che raccolse la denuncia della mia nascita, ché, se non fossi stato tanto impaziente a venire al mondo (settimino), avrei permesso a mia madre di tornare a sgravarsi a Magione (Pg), come desiderava e come facevano tutte le spose degli italiani che, nel primo dopoguerra, furono inviati nelle cosiddette “terre redente” a vivere da stranieri, tra lingue e costumi sconosciuti, sempre coltivando il desiderio struggente di tornare al paese d’origine. In famiglia, quando si parlava di andare a Magione, si diceva “gin al paese” o “artornàno” o, miracolo di sintesi, andiamo giù, “gin più” o “argino” “. Ebbene, il prof. Cricco, oltre a mantenere un grande amore per la terra d’origine della sua famiglia, coltivandone una profonda conoscenza compreso il culto del suo dialetto, è stato un grande e appassionato interprete della cultura architettonica ed artistica dell’Alto Adige. A scuola ha messo a disposizione degli studenti tutto il suo patrimonio di competenze anche andando al di là dei programmi scolastici. Con la sua profonda conoscenza della storia dell’arte locale, ci ha insegnato ad aprire gli occhi sull’immenso patrimonio della cosiddetta “architettura minore” della nostra provincia. Ci ha accompagnati a rilevare e a disegnare minuziosamente preziosi edifici religiosi come il convento di Maria Heim a Bolzano, la Chiesa di San Martino in Campiglio, masi storici come il Mauracher di via Rafenstein o il fienile di Kematen a Renon, con l’interno di una cattedrale gotica. Ci ha affinato gli occhi per imparare a vedere tutto il bello che ci circonda. Lo ha fatto, facendoci divertire ed incuriosire, esercitando la sua intelligente ironia e, quando serviva, anche il suo sagace sarcasmo e il suo forte senso critico. Ha saputo sperimentare il lavoro di gruppo con gli studenti, ma anche con gli straordinari colleghi del suo e nostro tempo, i compianti ingegner Luigi Menegazzo, il prof. Roberto Galletti e l’ingegner Domenico Ardolino. Che gruppo di insegnanti! Sono e siamo stati fortunati: con Ennio Cricco abbiamo avuto un professore di vita oltre che di disegno. Non solo fogli Fabriano, matite con mine dure e ben appuntite e pennini Graphos ks, con lui abbiamo capito come vedere e scoprire cose nuove e belle in ogni luogo intorno a noi.

Il professor Ennio Cricco sarà sepolto nel cimitero della sua amata Magione in provincia di Perugia. Noi studenti bolzanini lo ricorderemo sempre con affetto e riconoscenza per tutto quello che ci ha lasciato.

Riposi in pace, professor Cricco, Lei ha fatto bene il suo dovere di insegnante. Oggi i funerali con la messa alle 10.30 nella chiesa della Visitazione.













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