Addizionale Irpef a Bressanone: con le nuove regole i ricchi pagano di più

Il Comune è passato dall’aliquota uguale per tutti ad una suddivisione basata sulle fasce di reddito


di Tiziana Campagnoli


BRESSANONE. Gli introiti complessivi relativi all'addizionale Irpef, alla fine, resteranno immutati, ovvero 600 mila euro, ma dal prossimo anno le fasce medio-basse pagheranno un'aliquota inferiore e quindi in totale 83 mila euro in meno, mentre pagheranno qualcosina in più i redditi più alti. Il consiglio comunale, infatti, ha approvato la modifica al regolamento Irpef, ridistribuendo le aliquote a favore dei redditi medio-bassi. Con 21 voti favorevoli e 7 astensioni dunque, è stata approvata la modifica del regolamento per la disciplina e l’applicazione dell’addizionale Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche). L’aliquota dello 0,2 per mille finora applicata indistintamente a tutte le classi di reddito viene così differenziata: i redditi imponibili da 0 a 15.000 euro sono esenti, dai 15.000 a 28.000 euro – aliquota 0,2 per mille, dai 28.000 a 55.000 euro – aliquota 0,30 per mille, dai 55.000 a 75.000 euro – aliquota 0,40 per mille, oltre i 75.000 – aliquota 0,45 per mille.

Ad oggi, 12.500 brissinesi pagano l’addizionale Irpef sull’imposta di reddito. Per circa 9.500 di loro la modifica al regolamento comporta un esborso pari o inferiore rispetto a quello attuale. Le classi di reddito medio-basse, invece, verseranno 83.000 euro di addizionale Irpef in meno. Tale importo verrà ridistribuito sugli scaglioni di reddito più alti. Il sindaco Albert Pürgstaller e l’assessore alle finanze Claudio Del Piero hanno precisato che comunque l’aumento individuale a carico delle classi di reddito più alte sarà minimo. L’ufficio tributi del Comune ha infatti calcolato che su un reddito complessivo di 75.000 euro lordi (6.250 euro lordi al mese) la modifica dell’aliquota si traduce in un importo mensile di addizionale Irpef pari a 4,33 euro. L’importo complessivo introitato dal Comune su base annua per l’addizionale Irpef rimane invariato, ovvero 600.000 euro. Respinto, con 18 voti contrari, 7 voti favorevoli e 3 astensioni, un emendamento del gruppo dei Freiheitlichen che chiedevano l’abrogazione dell’Irpef. «Il Comune – hanno spiegano il sindaco e l’assessore Del Piero - non può rinunciare ai proventi derivanti dall’Irpef, perché se si abrogasse sarebbe necessario, in compenso, aumentare altre tasse, tariffe o tributi, stralciare contributi o prestazioni a favore di associazioni o licenziare dipendenti comunali. Tutte queste alternative non sembrano né opportune né attuabili». E’ stato infine sottolineato che, tra tutte le città dell’Alto Adige, Bressanone è quella con la minore pressione fiscale per quanto riguarda l’Imu e l’addizionale Irpef; situazione che si vuole mantenere anche nel prossimo anno. Tra gli altri punti all'ordine del giorno della seduta di consiglio anche alcune mozioni. Quella del consigliere comunale Klauspeter Dissinger riguardante la verifica di un’ubicazione alternativa all’areale ferroviario per la funivia di collegamento con il Monte Plose è stata respinta con 18 voti contrari (11 i voti favorevoli). Respinto anche un ordine del giorno presentato dal consigliere Dissinger per l’indizione di un referendum consultivo. Il sindaco Pürgstaller ha spiegato che tutte le possibili varianti sono state accuratamente analizzate, verificate e valutate. L’analisi svolta sulle possibili ubicazioni conclude che la partenza dall’area ferroviaria è l’unica tecnicamente e finanziariamente sostenibile. Di recente, in occasione di un workshop, i consiglieri comunali sono stati informati del modus operandi del gruppo di lavoro appositamente costituito.

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