«Adesso serve tranquillità Genitori ascoltate i bimbi» 

Parla il noto psicologo Giuseppe Maiolo, fondatore del centro «Il Germoglio» «I piccoli vanno sostenuti, ma se la situazione è difficile serve uno specialista»



BOLZANO. Equilibrio. L’equilibrio è senza dubbio la qualità su cui, in questo non facile momento, devono puntare i genitori dei bambini che frequentavano la classe del maestro arrestato. «È importante – spiega Giuseppe Maiolo, psicologo e fondatore, nel 1996, dell’associazione “Il Germoglio”, che si occupa di portare sostegno alle vittime di questi comportamenti, di sostenere la famiglia, che spesso va in crisi, e la stessa scuola – che il genitore mantenga la calma e offra il suo appoggio rassicurante al bambino. Una sicurezza che può essere condivisione perché è possibile che i bimbi abbiano visto delle azioni che non era adeguate e che, può darsi, li abbiano messi in uno stato di ansia. Ecco, il compito dell’adulto deve tranquillizzare, ma anche condividere la sorpresa, l’imbarazzo e una serie di emozioni legate alla perdita. Perché i bambini perdono un insegnante, scoprono che un maestro che loro credevano buono, in realtà non si comportava bene e usava, strumento e azioni non adeguate. I bambini ci rimangono male, insomma, e hanno bisogno di un tempo per trasformare tutto questo: la perdita è sempre un lutto. Il bimbo deve confrontarsi con l’immagine negativa di un insegnante che, con tutta probabilità, era considerato buono». L’aspetto sessuale della vicenda, insomma, non è il solo fronte su cui lavorare, ma c’è anche quello affettivo. «I bambini – continua Maiolo – stabiliscono un forte rapporto affettivo con gli insegnanti, spesso proprio di più con quelli che li adescano con azioni che vanno a toccare la sfera della sessualità e che li molestano, quando non li abusano completamente. Ma anche i palpeggiamenti sono abusi. Tutto questo può essere di grande disturbo per un bambino che, a 8 o 9 anni, non è pronto ad affrontare queste situazioni. Alle volte non le capisce, ma le sente come cose che turbano. Ecco che i genitori devono sostenere le reazioni dei loro figli, accogliendo la rabbia, la tristezza, la paura, il fastidio, la perdita dell’insegnante e dovranno accettarle. Ma allo stesso tempo dovranno anche dare un appoggio ai loro figli che, in termini molto pratici si traduce in “capisco quello che ti è accaduto, anch’io sono molto sorpreso, però questo comportamento non è corretto ed è giusto che l’insegnante sia stato allontanato”. Dico questo perché bisogna parlare chiaro, perché il bambino deve essere informato e solo così possiamo aiutarlo ad elaborare quello che ha vissuto, a trasformarlo e non farlo restare un trauma che poi richiederà interventi successivi. Nel caso in cui ci fossero situazioni difficili bisogna intervenire affidandosi ad un esperto, ad un professionista, ad uno specialista in questo tipo di terapia. Sono interventi che non sono semplici». Calma ed equilibrio, insomma, sono fondamentali. «Certo – conclude Maiolo – ma se i genitori sentono di avere difficoltà a gestire devono anche loro chiedere aiuto. Ultima, ma importante raccomandazione: mamma e papà osservino con attenzione come si comportano i loro figli per poter usare queste indicazioni nel caso in cui ci sia bisogno di un intervento esterno. Ma non si trasformino mai e poi mai in detective».













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