Aew Reti e Trading, i cda non mollano «Niente dimissioni»

Cavagna: «Devono essere i due consigli d’amministrazione a decidere sulla fusione nella nuova società energetica»


di Giuseppe Rossi


MERANO. I consigli d' amministrazione di Aew Reti e Aew Trading non mollano, vogliono essere i loro rappresentanti a gestire la delicata fase di fusione con le consorelle Seltrade e Selnet. La singolare proposta - nei modi s'intende - inviata direttamente per email dai vertici di Alperia a tutti i membri dei cda delle aziende controllate per ottenere le dimissioni, allegando addirittura un modulo prestampato, è stata rispedita al mittente dai rappresentanti di Aew Reti e Aew Trading. «Abbiamo risposto - spiega Diego Cavagna, ex vicesindaco di Merano, attualmente presidente di Aew Reti - chiedendo quali fossero le motivazioni per indurci a dare le dimissioni in questa delicata fase». E la risposta che è arrivata da Alperia è stata di quelle da far cadere le braccia. «Ci hanno risposto - continua Cavagna - che non si trattava di una richiesta legata a cattiva gestione o altro, ma di in passo intrapreso per comodità. Dimissioni per comodità? Mai viste, ne sentite». Cavagna, in tutta la fase di fusione tra Sel e Aew ha avuto sempre un ruolo critico e fino a maggio 2015 con l'allora vicesindaco Giorgio Balzarini si era mosso per garantire un futuro meranese alla nuova azienda nata dalla fusione di Aew e Sel. Aew Reti, e questo non va mai dimenticato, nel gruppo Aew pre fusione, è l'azienda che dava e dà occupazione al maggior numero di addetti, duecento tra operai e tecnici. Negli accordi parasociali che stanno alla base della nascita di Alperia ci sono due punti fondamentali per il fronte meranese: il mantenimento dei livelli occupazionali in riva al Passirio e la sede meranese per Alperia Reti.

Lotta di potere. Ma c'è invece chi sostiene che dietro questo braccio di ferro a distanza, tra Alperia e le due partecipate Aew, ci sia una lotta di potere bella e buona, un'ultima alzata di testa prima che il Comune di Merano nella nuova holding conti poco o nulla dal basso del suo 21% di proprietà. "Non capisco per quale motivo - continua Cavagna - non si voglia percorrere, con le società della nuova holding, la stessa strada seguita per la fusione delle due società capofila. A mio avviso devono essere i due cda, nel nostro caso Aew Reti e Selnet, ad arrivare alla fusione".

Le due vie. Dopo il chiaro no dei consigli d'amministrazione di Aew Reti e Trading alla richiesta di fare un passo indietro, la palla torna in mano ad Alperia, che ha due strade da percorrere. La prima è quella di arrivare a luglio con la fusione promossa dai due cda, l'altra è quella di avviare una procedura di esonero dagli incarichi, forse più breve ma che porta con sé non pochi rischi, visto che bisogna dimostrare la giusta causa per una interruzione anticipata del mandato triennale. Altrimenti potrebbe scattare la richiesta di risarcimenti. Il tutto sotto l'occhio attento della Corte dei conti.

Accordo quadro. Alperia dalla sua però ha il contratto quadro firmato da Sel e Aew. All'articolo 10, paragrafo 2, comma 1 c'è scritto che tutti i 30 cda delle società che fanno parte della holding energetica altoatesina entro 10 giorni dalla fusione devono dimettersi. Cento membri hanno seguito l'accordo già in gennaio. I cda di Aew Reti e Trading no. Oltre a Diego Cavagna nel cda di Aew Reti siedono Markus Erb e Claudia Chistè, il cda di Aew Trading è composto da Paula Aspmair, Dario Dal Medico e Andrea Palaia.













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