il caso

Al Museion di Bolzano, le donne delle pulizie buttano via l’opera d’arte ispirata a De Michelis

La direttrice: «Il personale ha pensato che ci fosse stata una festa ed ha “ripulito” l’installazione con le bottiglie per terra». L’opera delle artiste milanesi Goldschmied & Chiari intitolata “Dove andiamo a ballare stasera?” rappresentava i festini della politica degli anni Ottanta


di Valeria Frangipane


BOLZANO. La sera prima c'era stata una festa al Museion. E loro, all'alba, ramazze in mano devono aver pensato: «Certo che ’sti maleducati ne hanno lasciata di roba in giro...». Bottiglie vuote buttate a terra, coriandoli, carta, mozziconi, persino scarpe e vestiti. E così, olio di gomito, hanno fatto il loro bravo lavoro le signore dell'impresa di pulizie. Alla fine era tutto lucido. Una faticaccia. Il problema, per le signore e per il Museion, è che "tutto quello sporco" era un'installazione. E non di uno passato di lì per caso ma di Goldschmied & Chiari, in arte Goldi&Chiari, creata per la “Casa atelier” di Museion ed inaugurata giovedì sera. Un duo di performer tra i più ambiti nei circuiti dei musei d'arte contemporanea. Avevano pensato a un titolo per la loro opera "Dove andiamo a ballare stasera?" sulla crisi della politica anni 80, ispirata da una guida alle discoteche scritta dall'ex ministro socialista De MIchelis, e la situazione è stata così realisticamente riprodotta che la sala sembrava tutta da risistemare.

Letizia Ragaglia, direttrice di Museion, parla di precedenti illustri: dalla vasca incerottata di Joseph Beuys (ripulita con cura dagli addetti alle pulizie) alla porta di Marcel Duchamp (ritinteggiata dagli imbianchini alla Biennale di Venezia). Ma com’è possibile che sia successo, non avvisate il personale? «Certo che avvisiamo! Ma venerdì sera c’era stato un evento ed abbiamo detto al personale di pulire nel foyer e di lasciare stare il resto. Evidentemente hanno pensato che quello fosse il foyer. Il danno è stato fatto ma per fortuna riusciremo a rimediare perchè l’installazione non è stata buttata nell’immondizia. Vedremo di aprire i sacchi - le signore hanno fatto un’encomiabile “differenziata” dividendo vetro, carta, ecc. - e di riposizionare tutto dov’era, aiutandoci con le foto. Ricordo che il lavoro s'inserisce nel progetto espositivo nazionale curato da Achille Bonito Oliva che si chiama "L'albero della cuccagna. Nutrimenti dell'arte". Per il momento ci scusiamo con i visitatori... al posto dell’opera che avrebbe dovuto rimanere esposta un mese e mezzo... c’è un cartello». Chi si è accorto del fattaccio? «E’ successo ieri mattina alle 10, abbiamo saputo che il personale che tra il resto aveva lavorato ore per sistemare tutto, è sbiancato».

Disavventure dell'arte contemporanea. Che cerca e indaga a tal punto la realtà di farsi essa stessa realtà non più virtuale. Ma, ai suoi limiti, capace di effetti tragicomici.

Ricordate Alberto Sordi ne "Le vacanze intelligenti"? L’Albertone nazionale, spinto dai figli, colti e di sinistra, decide di non andare a Ostia ma di passare un'estate culturale. Alla Biennale di Venezia, la moglie , la "sora Augusta", sfinita dalle camminate di padiglione in padiglione si stravacca, immobile, su una sedia in mezzo alla sala. E se ne sta lì per un po'.

Alla fine viene scambiata dai visitatori colti per una straordinaria opera d'arte vivente. Arriva Sordi e lei: "Albè, ma che vonno questi me pagano 18 milioni?" e lui la trascina via tra le delusione generale.

I precedenti illustri ci sono tutti, dalla vasca di Joseph Beuys alla porta di Duchamp. Questa mattina il personale...

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