SANITA'

Al Pronto soccorso guardie anti-clochard 

I vigilantes della Ronda Atesina controllano gli accessi dalle 19 alle 5. La direzione chiede al personale di collaborare: «Fate vedere il cartellino»


di Valeria Frangipane


BOLZANO. Basta bivacchi al Pronto soccorso, basta pazienti in attesa accanto ai senzatetto, il San Maurizio ha deciso di svoltare e lo fa con la Ronda Atesina. Da ieri, infatti, due guardie giurate controllano gli ingressi dalle 19 alle 5 della mattina. Il personale - che si trovasse a transitare in quei corridoi a quelle ore - è pregato di collaborare per l’identificazione.

La direzione dell’Ufficio servizi amministrativi ospedalieri spera così di chiudere definitivamente una partita difficile e comunica le novità con una nota inviata a tutti i dipendenti. «A seguito delle numerose segnalazioni sulla presenza di senzatetto che stazionano di notte nelle sale di attesa del Pronto soccorso abbiamo stipulato un accordo con l’Istituto di vigilanza privata “La Ronda atesina”. Lo abbiamo fatto per cercare di contenere il fenomeno e stabilito che a partire da ieri sono state messe a disposizione del Comprensorio due guardie particolari giurate che effettuano un servizio di controllo degli accessi al Pronto soccorso dalle 19 alle 5 della mattina. Chiediamo quindi a tutti i dipendenti che per servizio dovessero passare in quegli orari attraverso il Pronto soccorso di collaborare per agevolare il lavoro delle guardie fornendo, a richiesta, il proprio cognome e/o mostrando il cartellino delle presenze per dimostrare che sono dipendenti dell’Azienda sanitaria».

Una decisione - quella dei vigilantes - auspicata dall’assessore alla sanità Martha Stocker che pochi giorni fa aveva effettuato un sopralluogo in ospedale per verificare la situazione, dopo le continue segnalazioni. «Sono andata tra le 18 e le 19. A quell’ora c’era solo una persona in stato di alterazione che lì comunque non doveva stare. Capisco tutto, capisco la difficoltà che esiste nella gestione di casi limite, capisco anche il risvolto umano, ma dobbiamo fare il possibile per garantire ai pazienti pulizia, igiene e soprattutto tranquillità. Non credo sia giusto che i malati debbano sopportare situazioni disagiate che non riescono a gestire».

L’assessora si era quindi immediatamente attivata. «Occorre che le cose siano chiare. Al Pronto soccorso si entra solo se malati o se bisognosi di cure. Non si entra per bivaccare visto che il Comune ha in atto il piano per l’”emergenza freddo” che sta funzionando molto bene. Per cui se ci sono senzatetto che dormono al Pronto soccorso, devono essere spostati ed accompagnati dove ci sono posti dedicati disponibili». Che hanno anche tutti i servizi igienici. «A questo punto - d’accordo col Comprensorio - mi sento di chiedere un rafforzamento del servizio di vigilanza interna dell’ospedale. E questo per la quiete dei pazienti, per quella dei loro familiari e del personale tutto che lavora dentro il nosocomio».

Nei giorni precedenti a queste dichiarazioni l’assessora aveva visto alcune foto scattate al piano terra dell’ospedale - pubblicate sui social - e le aveva trovate tanto assurde da ritenerle “strane” come se fossero state “aggiustate”, quasi taroccate ad arte per screditare la gestione dell’ospedale.

Per questo aveva poi scelto di andare di persona a verificare ed alla fine aveva optato per un maggior controllo interno. Controllo scattato da ieri con due agenti della Ronda Atesina che verificano gli accessi dalle 19 alle 5 della mattina. E ricordiamo che le vicende del Pronto soccorso stanno sempre molto a cuore anche al sindaco Renzo Caramaschi che ha denunciato più volte quello che ritiene essere un racket dei disperati: «Chi vuol bivaccare al San Maurizio deve pagare 5 euro. Questa la cifra richiesta per trascorrere la notte su una sedia di una delle sale d'attesa, in un angolo tranquillo, dove dopo una certa ora si spengono le luci, non passa più nessuno, e vicino ci sono anche i bagni. Si può dormire fino alle 6.30-7, quando riprende l'attività a pieno ritmo, anche nei poliambulatori e allora bisogna raccogliere le proprie cose e andarsene, per tornare la sera dopo. Questione che non accetto». Che adesso dovrebbe essere definitivamente superata.













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