Alberi in piazza Vittoria, è un coro di “no”

Bolzano. «Alberi in piazza Vittoria? È come metterli in piazza San Pietro...». In Comune guardano alla proposta di lab.bz di trasformare lo slargo piacentiniano in un prolungamento del parco della...



Bolzano. «Alberi in piazza Vittoria? È come metterli in piazza San Pietro...». In Comune guardano alla proposta di lab.bz di trasformare lo slargo piacentiniano in un prolungamento del parco della Vittoria e alzano i cavalli di frisia. Il primo, appunto, è il sindaco : «Il bando per la riqualificazione della parte superficiale della piazza avrà una cornice precisa e a forte componente storica: dovrà riproporre quasi fedelmente l’impianto architettonico originario». E dunque le pietre della pavimentazione anni Trenta recuperate dai depositi comunali e connessioni leggere per ricucire gli spazi alle uscite dei garage sotterranei. Anche Carlo Azzolini respinge questa idea di trasformazione ludica, che giudica eccessiva: «Prevedere piante, che sarebbero oggettivamente rade e fragili, pergolati e piattaforme mobili significa far perdere di significato ad un vero monumento del razionalismo europeo. La piazza vive e viveva ab initio - dice l'architetto - sul rapporto tra vuoti e pieni, nella tensione tra la spazialità e i palazzi modernisti tutto intorno. Non è uno slargo, fa parte del monumento e dell’asse storico di corso Libertà...». Il lab.bz, un gruppo di urbanisti e architetti composto, tra gli altri, da Mayr Fingele, Margot Wittig, D'Ambrogio e Rudi Benedikter sta portando avanti da tempo, fin dagli esordi del progetto pru in via Perathoner una operazione di ascolto e di “controllo” paesaggistico sulle riqualificazioni degli spazi pubblici urbani. E per piazza Vittoria ha proposto, l'altro giorno, di renderla viva attraverso varie ombreggiature, alberi e pergolati, e anche strutture mobili. Ma il Comune punta ad ottenere lo stesso risultato di nuova vitalità e vivibilità dello spazio attraverso il riuso urbano e la bellezza di un luogo recuperato alla sua antica estetica. Ricordiamo poi, che alcune alberature ai margini della piazza e lungo i corsi era stata già prevista dal primo progetto, elaborato all'interno degli uffici comunali, e poi “cassato” dalla sollevazione dei più noti architetti bolzanini preoccupati per la perdita di identità razionale del luogo, così occupato dalle piante. Il primo, ieri e oggi, a chiedere fedeltà storica è Oswald Zoeggeler: «Alberi in piazza Vittoria, a rompere l'equilibrio dell'intero insieme modernista della città nuova? Quasi un sacrilegio». Il progettista sudtirolese era stato il primo, in tempi non sospetti e mentre molti nel mondo tedesco chiedevano l'abbattimento del monumento stesso, a valorizzare l'architettura del ventennio, il suo assoluto valore anche internazionale. Oggi poi, è cresciuta la sensibilità per tutti questi aspetti dell'impianto urbano della città, dalle ex Pascoli, su cui è accora acceso il dibattito sul loro recupero, alla Vittoria, al bassorilievo di piazza del Tribunale ." E ' ancora più indelicato è improponibile insomma - insistono gli architetti - far avanzare idee che ne alterino una delle testimonianze più visibili e recuperabili". In ogni caso sarà al massimo entro l'estate che, su invito del sindaco , l'assessore ai lavori pubblici Luis Walcher pubblicherà il bando di concorso internazionale di architettura per far affluire in Comune le idee riqualificative della parte superficiale della piazza, da attuarsi una volta conclusi i lavori per il garage sotterraneo. «Ma questo bando conterrà precisi vincoli - anticipa Caramaschi - che chiederanno il ritorno delle vecchie pietre, del loro disegno e della necessità di preservare il rapporto tra gli edifici intorno e la spazialità». Senza contare, aggiungono gli architetti, che troppi alberi, e l’allungamento del parco potrebbero fare della piazza un luogo di stazionamento di soggetti poco controllabili, come già accade oggi». Dunque, in ogni caso, piazza Vittoria andrà recuperata ma rilanciata come fulcro della vita pubblica della città. È comunque, questo sì, prolungamento del centro storico. (p.ca)















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