«Alla protezione civile le spese le pagano tutti»

Chiaro messaggio della giunta meranese dopo i tagli dettati dalla finanza locale L’assessore Zaccaria: «È una struttura sovracomunale, i costi vanno divisi»


di Simone Facchini


MERANO. Il 1° dicembre verrà inaugurata ufficialmente la nuova sede della protezione civile in via Roma, all’accesso della città. Una storia travagliata, iniziata oltre 10 anni fa finalmente giunta a compimento. L’edificio sarà abitato dal soccorso alpino dell’Avs e del Cnsas, oltre che dai vigili del fuoco e dalla banda musicale di Maia Bassa. E proprio l’ingresso delle formazioni del soccorso alpino si trasformano in una nuova occasione per la giunta comunale meranese per ribadire che non si fanno sconti a nessuno: se si tratta di strutture sovracomunali, il conto lo si paga insieme. «Le nuove regole della finanza locale ci hanno svantaggiato rispetto alle Municialità più piccole», ricorda Nerio Zaccaria, assessore al bilancio. «Nei casi in cui si eroga un servizio utile anche ai Comuni limitrofi, non vedo perché sia solo Merano a dover mettere mano al portafoglio. Le decisioni di Provincia e Consorzio dei Comuni in materia ci hanno danneggiato, qundi lavoriamo per recuperare quanto ci è stato tolto». Insomma, l’amministrazione meranese si vede costretta a considerare in ottica diversa le spese. Anche se, come in questa circostanza, si tratta di una cifra contenuta, stimata in 14 mila euro annui. Bassa la cifra ma chiaro il messaggio: non serve che in ballo ci siano milioni, ogni capitolo di spesa non può essere trascurato. Anche perché da recuperare ci sono 2,4 milioni “persi” per l’effetto congiunto dell’azione del governo Monti e della riforma della finanza locale. E altri finanziamenti svaniranno al ritmo di 1,2 milioni l’anno fino al 2016.

Quello sottolineato da Zaccaria è un concetto - già attuato per macello civico e scuola di musica - più volte espresso dal sindaco Januth, che proprio dalla trattativa sulla finanza locale è uscito con le ossa rotta e che ora dà concretezza alle contromisure annunciate: Merano non paga per tutti. Le squadre di soccorso alpino coprono il territorio di 14 Municipalità. All’interno dei confini di Merano avviene (statistica degli ultimi 15 anni) il 6,77% degli interventi. L’accordo sulla suddivisione delle spese correnti dell’edificio chiederà invece ai vari Comuni una quota calcolata in ragione al numero di interventi sul proprio suolo (80%) e degli abitanti (20%). Si paga un po’ a testa.

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