Alla stazione di Maia Bassa più parcheggi e telecamere

L’assessore Rohrer: «I posti per le auto saranno aumentati del 50 per cento» L’area verrà videosorvegliata in modo da garantire più sicurezza agli utenti



MERANO. Cancellare dalla memoria degli abitanti di Merano, in particolare da quelli di Maia Bassa il ricordo di una stazione ferroviaria sporca, abbandonata a se stessa a priva dei servizi elementari. Con questo obiettivo l'altra mattina l'assessora alla mobilità Madeleine Rohrer ha illustrato i provvedimenti che l'amministrazione comunale si appresta a realizzare nell'areale della seconda stazione ferroviaria della città.

Sabato 20 febbraio verrà effettuato un intervento di pulizia generale, primo passo verso il potenziamento dell'area di parcheggio e della sicurezza per chi la stazione e il treno li usano.

«Le stazioni - ha spiegato l'assessora Rohrer - sono un punto nodale della mobilità a Merano. Intendiamo renderle e mantenerle invitanti per tutta la cittadinanza. Ciò vale non solo per la stazione centrale, ma anche per quella di Maia Bassa, che viene utilizzata quotidianamente da tanti pendolari».

Nell'ambito dei lavori di pulizia verranno raccolti tutti i rifiuti, potata la vegetazione degna di nota, estirpati cespugli e pulite e riordinate anche le rastrelliere per le bici. «Tutti i mezzi a pedali abbandonati e fuori uso verranno rimossi. Invitiamo pertanto i ciclisti - ha continuato Rohrer - a non posteggiare i loro mezzi nel piazzale della stazione il giorno della pulizia». Il provvedimento più importante riguarda l'ampliamento delle possibilità di parcheggio. I posti auto esistenti verranno aumentati del 50% e la grande area di sosta passerà dall'attuale capienza di 100 posti ai futuri 160. Inoltre l'areale, per garantire maggiore sicurezza agli utenti, verrà sorvegliato da quattro videocamere.

«Questi provvedimenti dimostrano - ha concluso Rohrer - che non ci preoccupiamo soltanto del centro città - e sono al tempo stesso espressione del nostro concetto di mobilità sostenibile, che vuole valorizzare la mobilità ciclabile e i mezzi pubblici armonizzandoli con il traffico veicolare, in modo tale che il passaggio dall'auto ai pedali o al bus risulti più agevole possibile». L'unico punto interrogativo resta proprio quello delle bici. La ciclabile sopracomunale, che è previsto colleghi la val Venosta a Bolzano, ha un buco proprio in prossimità della stazione di Maia Bassa.

I ciclisti che da Lagundo scendono la Venosta lungo l'Adige, arrivati in via Palade, devono risalire l'arteria fino in via Caserme per poi costeggiare piazza San Vigilio, la via Roma, quindi il rio Nova e ritornare lungo l'Adige in prossimità della zona produttiva di Sinigo.

Con la ciclabile lungo l'argine dell'Adige già dalla stazione di Maia Bassa questo giro tortuoso potrebbe essere eliminato. A complicare la vita al Burgraviato, che sovrintende ai lavori, ci si è messa Rfi, le ferrovie nazionali, che pretendono il rispetto di una distanza minima dai binari e che attualmente impediscono la costruzione della serpentina che dovrebbe portare i ciclisti dal livello di via Zuegg fino a quello del ponte Marlengo. (rog)

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