Allarme bullismo alla “Waldner”

La situazione è irrisolta da tempo: per protesta i genitori di alcuni alunni domani terranno a casa i figli


di Fabio De Villa


BRESSANONE. Spedizioni “punitive” contro i più deboli; merendine sottratte con il ricatto; punte dei capelli tagliati; puntine da disegno lasciate sulle sedie dei compagni. Questi sono solo alcuni degli episodi di bullismo che si sono verificati negli ultimi tempi alle Scuole elementari Luise Waldner di Millan. A metterli in atti sarebbe un gruppetto di bulli che non fa chiudere occhio ai compagni più deboli. Quello che realmente fa preoccupare è la giovanissima età di questi individui, di soli 7 o 8 anni. Da qui la decisione, da parte dei genitori degli scolari vessati, di dare vita a una protesta per puntare l'attenzione sui tagli ai servizi degli insegnati di sostegno, cosa che di fatto nelle permette di dare libertà di espressione ai “bulli in erba”.

Il primo campanello d'allarme era giunto alle orecchie di un gruppo di genitori già all'inizio dell'anno scolastico, nel settembre scorso. Alcuni scolari raccontavano di un compagno piuttosto irrequieto, che disturbava puntualmente tutte le lezioni, rispondeva in malo modo agli insegnanti e non aveva alcun rispetto per i propri compagni. Una situazione ben più preoccupante di quella che normalmente si registra con i bambini più “vivaci” che si trovano in ogni classe.

La situazione però si è aggravata con il passare delle settimane e dei mesi. Il bullo infatti è riuscito ad “assoldare” alcuni compagni maschi della classe, trasformandoli in suoi discepoli e accompagnandoli nelle pesanti marachelle quotidiane durante le ore di lezione e anche nelle pause. Dalle semplici prese in giro si è passato presto agli spintoni, ai piccoli ricatti, ai furti delle merendine, al taglio dei capelli per dispetto alle ragazze, fino a casi più allarmanti dove sono state rinvenute delle puntine da disegno sulle sedie di quei compagni di classe che non rispettavano gli “ordini” dei bulli.

Insomma, una situazione che è diventata presto insostenibile per tutti quei genitori che si sono ritrovati i figli comprensibilmente spaventati e con quasi un autentico timore di tornare a scuola. Il folto gruppo di genitori ha così deciso di riunirsi e di interpellare la preside dell'istituto e gli insegnati che, dopo alcune promesse, si sono scontrati con l’impossibilità di garantire continuità settimanale alle ore degli insegnanti di sostegno, con il gruppetto di 4 - 5 bulli che continuava a fare il bello e il cattivo tempo.

Da qui la decisione di dare vita a una vera e propria protesta per far venire alla luce questa problematica che, fino a oggi, è rimasta senza esito.

«Siamo stufi delle belle promesse che ci sono state fatte - spiega Egon Federspieler, padre di una delle bimbe di prima elementare vittime dei compagni bulli -, non riusciamo a concepire il fatto che i nostri bambini non vengano tutelati. Una sola insegnante non basta per seguire una classe problematica di questo genere, abbiamo bisogno di un'ulteriore insegnante di sostegno che segua con continuità, e non solo un paio d’ore a settimana come accade, gli individui più scalmanati, da seguire durante tutte le ore delle lezioni. Ormai l'anno scolastico sta per volgere al termine e vogliamo che entro il prossimo anno la situazione trovi una soluzione definitiva, non possiamo più permettere ai nostri bambini di sopportare gli abusi dei bulli e perdere ore di lezione».

La protesta, così, è stata fissata domattina, quando alla scuola elementare 12 bambini su 15 non si presenteranno per le lezioni, lasciando i bulli soli.

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