IL CASO

Allarme meningite, a Bolzano profilassi d'urgenza per 96 giovani altoatesini di ritorno da Cracovia dalal Giornata mondiale della gioventù

Una ragazza romana di 19 anni è morta a Vienna per meninigite fulminante, di ritorno dalla Giornata mondiale della Gioventù. Nella capitale polacca risiedeva nella stessa casa alloggio dei ragazzi sudtirolesi. Allestita una tenda davanti al San Maurizio. Fra i curati anche il vescovo Muser


di Davide Pasquali


BOLZANO. Una bella esperienza si è trasformata in un momento di forte apprensione. Stiamo parlando dei 120 altoatesini tornati il primo agosto dalla Giornata mondiale della gioventù di Cracovia (Polonia). Nella notte in 96, compreso il vescovo Muser, sono stati sottoposti a una profilassi d'urgenza per la meningite. Il tutto a causa della morte di una ragazza italiana diciannovenne avvenuta a Vienna ieri: forma fulminante di meningite.

Gli altoatesini sono arrivati a Bolzano in pullman dopo la mezzanotte e sono stati portati all'Ospedale San Maurizio, dove nel piazzale del padiglione W era stata allestita una tenda esterna.

Dei 120 altoatesini totali, in 96 sono stati sottoposti a visita e profilassi, proprio perché a Cracovia erano ospitati nella medesima casa alloggio dove dormiva anche la ragazza deceduta e dove esisteva quindi un concreto pericolo di contagio.

Il 118 è stato allertato alle 23.30 di lunedì dall'Austria: una ragazza è morta a Cracovia per meningite fulminante. La giovane romana risiedeva a Casa Italia, proprio come 96 dei 120 ragazzi partiti dalla diocesi altoatesina. "I giovani sono in viaggio, appena arrivano bisogna visitarli e trattarli".

Bolzano, sottoposti a profilassi contro la meningite 96 giovani altoatesini arrivati da Cracovia

Dopo il caso della ragazza romana morta per meningite, i pullman che portavano a casa i pellegrini altotesini sono stati "dirottati" in piena notte all'ospedale San Maurizio di Bolzano, dove i giovani sono stati sottoposti a profilassi. Tra loto anche il vescovo di Bolzano Muser Foto: Cri L'articolo

 Il 118 ha così subito allertato Croce bianca, Croce rossa e vigili del fuoco del corpo permanente, che si sono occupati di predisporre la tenda da campo per le visite e la profilassi.

Sotto la tenda è finito per le cure del caso anche lo stesso vescovo di Bolzano e Bressanone, Ivo Muser. A tutti è stata misurata la febbre e poi è stata somministrata la profilassi antimeningococcica, attraverso specifici antibiotici.

Al momento attuale pare che - per fortuna - nessuno degli altoatesini abbia presentato sintomi riconducibili alla meningite. I 96 giovani infatti, tra i 14 e i 40 anni, verso le 3 del mattino sono stati rispediti a casa, per il sollievo dei genitori e delle famiglie.

La medesima procedura è stata seguita anche in altre città italiane.













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