Alloggi ceto medio «Gravi disagi per i divorziati»

Bolzano. Le proposte dell’Asdi sul ceto medio. Il direttore Elio Cirimbelli, che a breve incontrerà l’assessore provinciale Deeg, enumera le varie difficoltà cui vanno incontro certe coppie. «Già nel...



Bolzano. Le proposte dell’Asdi sul ceto medio. Il direttore Elio Cirimbelli, che a breve incontrerà l’assessore provinciale Deeg, enumera le varie difficoltà cui vanno incontro certe coppie. «Già nel 2011 - precisa - vi erano alcune delibere di assegnazioni alloggi Ipes al ceto medio. Il numero di alloggi da assegnare erano un centinaio su Bolzano ed una ventina su Merano». Molti tra l’altro «vedendo le condizioni vi hanno rinunciato». Il canone di locazione, che le coppie o famiglie dovevano versare, era di circa 6,60 euro al mq. Ad esempio, per un appartamento di 64 mq la locazione era ed è di circa 600 euro al mese, secondo il canone provinciale. Inoltre questi appartamenti, qualora la legge non si modificasse, dopo 10 anni dovrebbero essere restituiti. Se lo spirito e l’intento era quello di aiutare le giovani coppie, pensando che in questi anni sarebbero riuscite a mettere da parte qualche risparmio, «non si è stati lungimiranti nel mettere in conto che, nel frattempo, viene versata una cauzione, l’appartamento viene arredato, nascono dei figli e l’alloggio potrebbe non risultare più adeguato e, soprattutto, dopo dieci anni va restituito».

Inoltre non è stato minimamente tenuto conto delle instabilità nelle relazioni, perché la coppia magari si separa». Purtroppo se una coppia interrompe la propria unione, sia matrimonio o convivenza, «chi rimane nell'alloggio, mamma con figli che magari ha solo un lavoro part time, deve, in base alla “legge ceto medio”, continuare a pagare l’affitto che versava quando vi erano due redditi». Ci sono coppie con figli «che pagano anche più di 900 euro al mese». Se queste coppie si separano, l'affitto da versare rimane comunque invariato. «Lo stesso discorso dicasi laddove cambiano le condizioni economiche, perdita del lavoro ed altre cause. Le proposte, inascoltate, che facciamo oramai da anni, si spera che ora vengano o siano già inserite nella bozza di legge Ipes».













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