Alloggi protetti e scuole, intesa con sei enti religiosi

Il Comune ha definito l’intervento su 1.143 metri quadrati dei Padri Sacramentini All’ente pubblico il diritto di superficie per 60 anni pagando 1,3 milioni di euro


di Giuseppe Rossi


MERANO. La giunta più laica che la città di Merano abbia avuto nel Dopoguerra si lascia stringere in un forte abbraccio da associazioni ed enti che operano nel mondo religioso. Un legame che, convenzione dopo convenzione, segnerà la storia della città per i prossimi cento anni.

L'ultimo atto, l'ennesimo che stringe rapporti tra Comune e il mondo cattolico che fa l'occhiolino agli affari sfruttando le migliaia di possedimenti presenti in Alto Adige, riguarda le proprietà dei Padri del Santissimo Sacramento di via Winkel.

Sui 1.143 metri quadri dei Padri Sacramentini, il Comune vuole realizzare 7 alloggi nella formula che favorisce la convivenza giovani/anziani e due sezioni di scuola materna. L'ultimo atto di una lunga serie di accordi, che hanno come base il fatto che gli ordini religiosi non si disfano delle loro proprietà, ma le mettono a disposizione del Comune in cambio di lavori e quattrini.

Si era partiti qualche anno fa con l'operazione Martinsbrunn: soldi pubblici, tanti soprattutto dalla Provincia, in cambio di garanzia di 90 posti letto per gli anziani di Merano alle suore di San Vincenzo. Ora le suore, religiose per eccellenza, si ritirano e lasciano il passo alla fondazione St. Elisabeth, alla Caritas e alla fondazione germanica Liebenau. Il Comune aveva poi sistemato la scuola di musica al Maiense trattando con le Dame inglesi, ordine religioso che già ospita in piazza Rena la scuola media Rosegger.

Ora si parla di trasferire in via Virgilio la scuola media Obermais. Poi c'è la comunità evangelica proprietaria delle scuole elementari Pascoli di via Vigneti, le sezioni di asilo nido e scuola materna all’Opera Serafica e non per ultima l'operazione di costruzione del nuovo polo scolastico a Maia Bassa sul terreni dei padri cistercensi di Stams.

Ma torniamo all'attualità e alla delibera che il consiglio comunale di Merano nei prossimi giorni è chiamato a votare. Si tratta di una convenzione stipulata tra Comune e ben sei ordini religiosi coinvolti a vario titolo nell’operazione.

Obiettivo, lo ripetiamo, è quello di usare l'ex convitto dei Sacramentini di via Winkler per costruire due palazzine da massimo 2 mila metri cubi ciascuna (sfruttando una cubatura cambiata nel 2014 di 3,5 metri cubi per metro quadro) per ospitare da una parte 7 alloggi protetti con la formula “Spazi di vita per giovani e anziani” e due sezioni di scuola materna.

Operazione immobiliare. L'operazione immobiliare però, leggendo la convenzione, non è così semplice come sembra. Teniamo anche presente che l'ex convitto fa parte dell'insieme 18 via Winkel tutelato dal punto di vista architettonico e urbanistico.

Il primo passaggio, disciplinato dalla convenzione, prevede la cessione della proprietà dell'ex convitto dai padri del Santissimo Sacramento a diocesi di Bolzano-Bressanone, Caritas e all'istituto diocesano per il sostentamento del clero. Dalla convenzione sembra che l'operazione sia a titolo gratuito.

Questi tre enti assieme alle fondazione St. Elisabeth e Liebenau (le stesse che dal 2017 gestiranno il Martinsbrunn) costruiranno le due palazzine nuove per alloggi e scuola dell'infanzia, non il Comune.

Quest'ultimo invece acquista il diritto di superficie per 60 anni pagando agli enti religiosi 1,304 milioni di euro. Inoltre il Comune si occuperà del funzionamento della scuola materna, ma la gestione e la custodia dell'immobile rimarrà saldamente nelle mani della fondazione St. Elisabeth, che per questo si farà pagare a parte.

Lo stesso dicasi per i 7 alloggi protetti, ai quali dovranno contribuire con un canone di affitto gli assegnatari (anziani con più di 60 anni “preferibilmente” residenti a Merano) e se loro non saranno in grado di farlo, il Comune. Ogni 5 anni il contratto d'affitto scadrà e potrà essere rinnovato o cambiato l'interlocutore.

Un altro passaggio importante: il regolamento per l'assegnazione degli alloggi verrà stabilito dalla diocesi e dalle due fondazioni Liebenau e St.Elisabeth, che potranno modificarlo a loro discrezione. Se si guarda bene a tutti i passaggi siamo di fronte a un’operazione molto complessa e viene da chiedersi perché per costruire due palazzine da 2 mila metri cubi ciascuna si debbano coinvolgere sette soggetti.

Non era più semplice che i padri Sacramentini di Pisa passassero la proprietà a un ente religioso locale e quest’ultimo concordasse con il Comune diritto di superficie e possibilità di costruzione come è stato fatto con i padri cistercensi di Stams a Maia Bassa?

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