Alperia, il Comune vuole una sede in riva al Passirio

Il sindaco: era espressamente prevista nel contratto per la fusione tra Aew e Sel «Bisogna garantire 70 posti di lavoro in città con la società che gestisce le reti»


di Giuseppe Rossi


MERANO. «Il comportamento che sta tenendo Alperia in tema di piano industriale e di garanzia del posizionamento a Merano della sede di della nuova società di distribuzione dell'energia elettirca non ci piace proprio. Abbiamo la netta sensazione che stiano lavorando per tenere la sede a Bolzano contravvenendo alle clausole contrattuali». Sindaco Paul Rösch e assessore al bilancio Nerio Zaccaria scendono in campo per difendere il ruolo della città del Passirio nella fusione tra Sel e Aew, fusione che ha determinato la nascita di Alperia.

Merano rivendica il proprio ruolo, ma soprattutto chiede il rispetto delle regole.

Ma cosa sta accadendo nella nuova società elettrica provinciale al punto da far muovere la maggioranza meranese? Pare che nei giorni scorsi Alperia abbia diffuso il nuovo organigramma di Edina, questa dovrebbe essere la nuova denominazione di Alperia Reti, e più di un tecnico e di un operaio oggi con sede di lavoro a Merano, si sarebbe visto trasferito a Bolzano.

Ma non dovrebbe succedere invece il contrario? Inoltre pare che un dirigente di Alperia da Bolzano abbia convocato i dipendenti meranesi a Bolzano per un'assemblea informativa.

«A pagina 87 dell'accordo quadro di fusione - ha detto ieri mattina nel corso della conferenza stampa del mercoledì Zaccaria - le parole non lasciano spazio a interpretazione e noi chiediamo il rispetto di quanto previsto per la sede meranese. Abbiamo atteso in silenzio che Alperia ci presentasse il piano industriale, ma ora a fronte di segnali inquietanti in arrivo da Bolzano e diffusi tra i dipendenti, non possiamo più stare a guardare».

L'articolo citato dall'assessore testualmente recita alla voce sede Merano: «Le parti faranno si che Alperia adotti ogni delibera e compia ogni atto necessario affinchè la società del gruppo che gestirà l'attività di distribuzione dell'energia elettrica entro 180 giorni lavorativi dalla data di esecuzione, trasferisca e mantenga la propria sede legale e fiscale, la direzione aziendale e una delle sedi operative, con l'obiettivo di rafforzare i livelli occupazionali nel territorio comunale». Pare invece secondo il sindaco Paul Rösch e l'assessore al bilancio del Comune di Merano che Alperia a Bolzano stia lavorando per mantenere la sede di Alperia Reti nel capoluogo. «Saremmo felici di essere smentiti - hanno detto - ma abbiamo la netta sensazione che dalle informazioni raccolte Alperia stia facendo il contrario rispetto a quanto previsto negli accordi«.

Passi ufficiali Merano fino a oggi non ne ha fatti dopo l'approvazione della mozione approvata in consiglio comunale e sia il primo cittadino e l'assessore svicolano dalla domanda quando si chiede loro se hanno parlato con i loro rappresentanti nel consiglio d'amministrazione e di sorveglianza. Stiamo parlando di Giuseppina Martelli indicata dal Pd e della commercialista Renate König in quota Svp.

«Con loro abbiamo ottimi rapporti - hanno risposto Paul Rösch e Nerio Zaccaria - ma in questo caso la questione va posta a livello politico, non amministrativo».

Prima della fusione, questo va ricordato per dare un esatto quadro della situazione, anche occupazionale, alla sede di via Laurin di Aew facevano capo 150 dipendenti, 100 dei quali in quota ad Aew Reti. L'accordo per la fusione tra Aew e Sel in Alperia prevede, e già questo per Merano sarebbe penalizzante, dovrebbe garantire, hanno detto ieri sindaco e assessore, 70 posti di lavoro, la metà del totale, 30 in meno rispetto alla sola Aew Reti. Va anche detto che Aew ha portato in dotazione ad Alperia l'area ex Haller di via Scuderie, che nei piani era previsto diventasse la nuova sede meranese della società energetica pre fusione.

Ma il ruolo del Comune, rispetto al 50% di proprietà in Aew, oggi è stato ridimensionato al 21% in Alperia. «Questo non conta - ha concluso l'assessore Zaccaria - perchè i contratti si firmano per essere rispettati. E qualora questi non vengano rispettati vanno contestati».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità