Alpini, in 500 a Milano per l’adunata nazionale 

Le Penne nere. L’evento si terrà da venerdì. Hotel cari, molti partiranno solo domenica  Scafariello: «È una edizione speciale, festeggiamo i cento anni della fondazione dell’Ana»



Bolzano. I pullman sono prenotati, i gruppi organizzano gli ultimi dettagli. È già tempo di Adunata nazionale degli alpini. Da venerdì a domenica si terrà l’edizione numero 92. È stata scelta Milano. E sarà una adunata speciale, perché le Penne nere festeggiano i cento anni di fondazione dell’Ana nazionale.

Dall’Alto Adige partiranno un migliaio di persone, ma domenica a sfilare saranno circa 500. «Questa è la nostra tradizionale presenza», racconta il presidente Ferdinando Scafariello, «Ci muoveremo con i pullman, in treno, auto e molti camper».

Conferma Enrico Lillo (gruppo Centro): «Il nostro gruppo ha prenotato un pullman, che è tutto pieno. Praticamente tutti i gruppi locali hanno organizzato un pullman». Sono 40 i gruppi dell’Ana in Alto Adige.

Molti altoatesini hanno deciso di recarsi a Milano solo la domenica, in tempo per la grande sfilata. È possibile organizzarsi in questo modo perché la città è abbastanza vicina a Bolzano. Pesa poi il fattore prezzo. «Milano è una città molto cara per gli alberghi. Diversi di noi preferiscono non spendere troppo o non possono permetterselo. Ecco perché molti pullman partiranno domenica», spiega Scafariello, «Poi c’è chi si organizza da solo con i camper o ha prenotato alberghi lontani dal centro di Milano».

Il gruppo di Gries partirà sabato in pullman. «Abbiamo trovato un albergo in centro. Di solito stiamo via almeno due giorni», spiega il capogruppo Mauro Vecchiati.

Il centenario dell’Ana nazionale, che tappa importante. «Se siamo qui, lo dobbiamo anche ai nostri vecchi alpini», così Vecchiati, «Vogliamo rendere omaggio alle vecchie penne nere e tenere fede alla vocazione del volontariato e della vicinanza alle popolazioni».

Scafariello lascia

Quella di Milano sarà l’ultima adunata nazionale cui Scafariello parteciperà come presidente: «Lascio dopo 21 anni di presidenza, che sono arrivati dopo 15 anni come capogruppo Lancia. Può bastare». Scafariello resterà in carica fino a marzo, poi l’assemblea per la nomina del nuovo direttivo. «Qualche possibile successore c’è, non sarà facile perché il nuovo presidente dovrà garantire il giusto amalgama tra vecchio e nuovo».

Ritorno a Bolzano?

L’impresa più grande di Scafariello è stata l’organizzazione dell’adunata di Bolzano nel 2012. Il successo è stato talmente travolgente, che gli alpini sono tentati di riproporre il bis. «Sarebbe un sogno», dice Scafariello.

Un primo passo formale c’è stato: l’approvazione del documento in consiglio comunale a favore dell’adunata a Bolzano nel 2028. «Cadrebbe quell’anno il centenario dell’Ana Alto Adige», ricorda Scafariello. L’organizzazione è un compito enorme. «Se ne parlerà dal 2022: bisogna capire cosa ne pensano l’Ana nazionale e anche la Provincia, per i finanziamenti». E poi c’è il tema politico, come ricorda bene chi ha fatto le fatiche di Ercole per la prima adunata.

L’organizzazione

«Ci aspettano giorni di sano orgoglio alpino», ha ricordato alla presentazione dell’adunata il generale Claudio Berto, comandate delle Truppe alpine, sottolineando la sinergia operativa tra gli 11mila alpini in armi ed i 16.500 volontari dell’Ana.

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