BOLZANO. È Paul Vantsch, 61 anni e volto noto di Funes per il suo incarico come presidente della casa di riposo comunale, la vittima dell’incidente in montagna avvenuto martedì mattina sul versante svizzero del Monte Rosa. Era impegnato in una cordata, insieme ad una donna e ad una guida alpina, entrambi altoatesini, sulla cresta di confine che fa da crocevia tra la Valle d’Aosta, il Piemonte e la Svizzera. La polizia cantonale del Vallese ha informato le autorità italiane dell’incidente, comunicando che sono ancora in corso le indagini delle autorità elvetiche sulle possibili cause del decesso.

La cordata era salita fino alla Punta Dufour, a 4.634 metri di quota, e ridiscendeva in direzione di Ostspitze. L'incidente è avvenuto quando la discesa era da poco iniziata: a circa 4.500 metri di quota, tra la punta Dufour e la Punta Est: Paul Vantsch, che chiudeva il gruppo, è scivolato sul fianco della montagna per alcuni metri morendo sul colpo. Trattandosi di discesa, secondo gli standard di sicurezza, la guida avrebbe dovuto essere in prima posizione in alto, seguita dalla donna, legata al centro, e quindi da Vantsch.

È ancora giallo sulle cause della morte. «Era legato in sicurezza all’altro cliente e alla guida alpina che guidava la cordata. La caduta, forse provocata da una scivolata, è stata sufficiente a provocargli la morte, anche se non escludiamo che possa essere stato vittima di un malore» ha spiegato ieri in mattinata un portavoce della polizia cantonale.

«Essendo legato è precipitato quindi solo per alcuni metri ma i traumi a parti del corpo come la schiena e la testa, che comunque era protetta dal casco, potrebbero essergli stati fatali».

L’autorità giudiziaria svizzera ha disposto che venga effettuata l’autopsia sul corpo, che è stato recuperato dal soccorso alpino elvetico ed elitrasportato a Zermatt, nel Canton Vallese. I risultati dell’esame autoptico, secondo gli investigatori, non saranno disponibili prima di venerdì.

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