Alto Adige: per effetto della crisipiù 23% di assistenza sociale

I dati sugli indicatori sociali, presentati idall’assessore provinciale Richard Theiner e dal direttore della ripartizione Karl Tragust, dicono che c’è un’ulteriore crescita della richiesta delle prestazioni sociali: assistenza economica, lungodegenti, infanzia



BOLZANO. Qualche timido segnale di ripresa c’è, ma la crisi che dall’autunno 2008 ha colpito anche l’economia altoatesina non dà tregua alle famiglie. I dati sugli indicatori sociali, presentati ieri dall’assessore provinciale Richard Theiner e dal direttore della ripartizione Karl Tragust, fotografano un quadro allarmante: c’è un’ulteriore crescita della richiesta delle prestazioni sociali, per quanto riguarda assistenza economica, lungodegenti, infanzia.
ASSISTENZA. Coloro che hanno ricevuto reddito minimo e affitto nel 2009 sono stati 5.690. Cifra che ha subìto un aumento del 23% rispetto al 2008 (4.619). Solo 5 anni fa, quando la situazione economica era completamente diversa, i beneficiari erano 4.055. Assieme agli assistiti è aumentata in maniera esponenziale la spesa: 10 milioni e 369 mila euro nel 2008, 15 milioni e 819 mila euro nel 2009 pari ad un 52% in più. «Preoccupa il fatto - ha detto Theiner - che nei primi sei mesi dell’anno si è registrato un ulteriore incremento: +24% per quanto riguarda i beneficiari, +26% la spesa.
LE CIFRE. Il reddito minimo mensile per una persona è calcolato in 586 euro, 766 per due, 996 per 3, 1.200 per quattro, 1.391 per cinque, 1.562 per sei. A questi importi si aggiungono eventualmente le spese per la locazione e costi accessori riconosciuti. Ne beneficiano anche i cittadini extracomunitari, dopo cinque anni di residenza in Alto Adige: in tutto sono 26.504 (5,2%) e percepiscono il 31,7% dell’assistenza economica (sono i primi a perdere il lavoro in tempi di crisi e spesso hanno famiglie numerose, ndr), ma per quanto riguarda tutta l’assistenza sociale non vanno oltre il 4,7%. La speranza è che si esca presto dalla crisi e quindi si possa avere una riduzione delle richieste di assistenza economica, ciononostante la domanda di prestazioni sociali è destinata ad aumentare. «Ma per noi - ha assicurato Theiner - contrariamente a quanto avviene nel resto d’Italia, il settore del sociale resta una priorità. Le spese sostenute non vanno solo a beneficio delle persone, garantiscono anche la pace sociale».
LUNGODEGENTI. I non autosufficienti in Alto Adige sono 14 mila, di cui 10.500 vengono assistiti a casa e 3.494 nelle strutture. Per il 2011 la Provincia ha già stabilito di investire 200 milioni che aumenteranno ulteriormente il nel 2012. Sarà necessario che - come ipotizzato alcuni anni fa - si introduca una sorta di imposta per finanziare l’assistenza ai non autosufficienti? «La legge - assicura Tragust - non lo prevede e nessuno ne parla più». Assieme ai lungodegenti aumentano anche le persone che hanno bisogno di assistenza: siamo passati dai 3.546 del 2005 ai 4.691 del 2009. L’incremento si spiega con il progressivo invecchiamento della popolazione. I posti letto nelle strutture sono passati da 3623 di cinque anni fa a 3919 del 2009. Un aumento contenuto rispetto alla crescita della domanda anche se bisogna dire che la politica della Provincia va nella direzione di favorire l’assistenza a domicilio. Proprio per questo, due anni fa, è stato introdotto l’assegno di cura. I giudizi? «Positivi», per Tragust.

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