Amianto, il Comune non sapeva nulla

Trincanato su via Cadorna: «Il cantiere è della Provincia». L’oncologo Gennaro: «Bolzano senza registro dei mesoteliomi»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. È diventato un caso politico l’amianto in via Cadorna, nel cantiere di demolizione della succursale delle scuole Kunter. Arrivano proteste da consiglieri comunali di maggioranza (Claudio Della Ratta) e opposizione (Enrico Lillo e Massimo Berloffa). Giovedì il tema verrà affrontato in consiglio comunale, ma la giunta, presa di sorpresa, chiarisce che «la responsabilità è della Provincia, titolare dei lavori, e della ditta incaricata». Un esperto nazionale del tema, l’epidemiologo e oncologo Valerio Gennaro, incalza la Provincia: «Non è ancora stato istituito l’obbligatorio registro dei mesoteliomi, i tumori provocati dalle fibre di asbesto». I lavori sono fermi dall’autunno, l’area è transennata con cartelli inequivocabili. «Attenzione pericolo amianto». Oltre la recinzione si scorgono alcuni sacconi per la raccolta del materiale, anche lì domina la scritta «contiene amianto: respirare polvere di amianto è pericoloso per la salute». Del cantiere l’Alto Adige ha scritto grazie alle segnalazioni dei vicini preoccupati. La notizia del blocco del cantiere, a due passi dagli asili Max Valier e Hänsel & Gretel, non era mai stata resa pubblica, nessuna raccomandazione era stata inoltrata agli abitanti dei palazzi confinanti. Ieri sia il sindaco Luigi Spagnolli che l’assessorre all’ambiente Patrizia Trincanato assicuravano di non essere a conoscenza del problema. Dopo alcune telefonate di controllo, Patrizia Trincanato ha informato che «trattandosi di un cantiere della Provincia, a loro spetta la responsabilità. Le ditte ormai sono preparate su questo tema, l’importante è tenere chiuso il materiale». Il sindaco, responsabile della sicurezza pubblica, invita a non allarmarsi: «Non ci sono rischi per la salute, se il materiale viene sigillato, escludendo la dispersione di fibre e polvere d’amianto. In città abbiamo circa 250 situazioni di amianto, che verrà impacchettato e rimosso. Ho firmato molte ordinanze in materia». Ma è critico Alberto Filippi (Movimento 5 Stelle), che nel 2010 ha partecipato a una indagine sulla presenza di siti contaminati in città: «È un problema enorme, che continua ad essere sottovalutato. Abbiamo mandato numerose segnalazioni, ma in Provincia ci risulta che ci sia solo una persona che si occupa di amianto». L’epidemiologo ligure Valerio Gennaro, che opera all’Istituto di ricerca sul cancro di Genova e segue il registro dei mesoteliomi, segnala: «La Provincia di Bolzano è una delle pochissime realtà italiane in cui non è stato ancora istituito il centro regionale collegato al registro nazionale dei mesoteliomi». La notizia è contenuta anche nel quarto rapporto del registro nazionale dei mesoteliomi, pubblicato nell’ottobre 2012 (consultare il sito dell’Inail), dove si legge: «All’inizio del 2008 le sole porzioni di territorio nazionale dove non è operativo un Centro Regionale sono il Molise e la Provincia Autonoma di Bolzano». Così Gennaro sul caso di via Cadorna: «L’importante è che i sacchi siano sigillati e che non sia rimasto nel cantiere altri materia disperso. Queste situazioni vanno comunque risolte in fretta». Enrico Lillo (Pdl) ha chiesto la discussione urgente in consiglio comunale del caso di via Cadorna e di via Resia (bonifica del terreno nel cantiere del Park Resia): «Nonostante le tante parole, su questo argomento si è fatto veramente poco e quanto sta accadendo in questi giorni, ne è il risultato». Mobilitato anche il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia. È sferzante Massimo Berloffa: «Resto senza parole nel constatare come questo cantiere sia da molti mesi chiuso, con al suo interno numerosi e vistosi sacchi di polvere di amianto senza che l'amministrazione competente abbia mai provveduto ad intraprendere le dovute opere di bonifica del territorio e la necessaria messa in sicurezza del materiale tossico. I sacchi possono facilmente aprirsi e l'accesso al cantiere, seppur vietato, è oltremodo facile per qualsiasi ragazzino».

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