«Andrea, noi speriamo ancora»

Mirella e Livio Liponi: «Che dolore le feste senza nostro figlio»


Valeria Frangipane


BOLZANO. «Il quinto Natale senza Andrea. Sentiamo tutti i giorni la sua mancanza che sotto le feste fa male ancora di più». Mirella e Livio Liponi, genitori del ragazzo scomparso nel nulla nei boschi sopra Nalles l'8 giugno del 2008, raccontano un dolore sempre uguale a se stesso e si rivolgono alle famiglie di Marco Bonazza e Luigi Arman, i due bolzanini usciti per andare in montagna e mai più tornati a casa: «Forse se stessimo più uniti per sostenerci e darci una mano anche per raccogliere notizie saremmo tutti meno soli, solo chi vive la nostra condizione può capire chi vive lo stesso dramma. Noi offriamo il nostro sostegno».

Le feste appena passate in casa Liponi hanno perso la leggerezza di una volta. «Andrea faceva il presepe mentre il compito di addobbare l'albero spettava a sua sorella Silvia. Oggi facciamo tutto mio marito ed io, sempre sperando di riuscire un giorno a riabbracciarlo». Com'è stato il quinto Natale senza Andrea?

«Pesante come tutti quelli che abbiamo già passato e pesante come tutti i giorni senza di lui. Quest'anno siamo andati a casa di mia cognata non l'abbiamo passato da noi. Nostro figlio è svanito nel nulla, noi inseguiamo tutte le segnalazioni che ci arrivano anche su Facebook e non perdiamo la speranza. Di recente sono stata a Como dove mi avevano detto di aver visto un ragazzo che gli assomigliava che suonava la chitarra sul sagrato di una chiesa. Un genitore non si arrende mai». No, non può farlo e continua a sperare in una telefonata che faccia finalmente cessare un incubo durato un'eternità. «Sono fiduciosa, ritroverò Amdrea».

E la mamma sorride. «Già, mi viene in mente che a Natale mia figlia ci prepara i dolcetti col lievito di pane e lui si dava da fare per sfornarci una torta di pasta frolla. Chissà che un giorno non si riesca di riassaggiarla insieme». Magari con le famiglie di Arman e Bonazza che hanno passato a loro volta un Natale senza sapere nulla dei loro cari. «Magari». Luigi Arman, 64 anni, bolzanino di Piazza Matteotti, è sparito da qualche parte tra le rocce della Marmolada il 3 settembre del 2011. Il figlio ricorda che papà in auto teneva sempre un boccaglio, la muta, le pinne, lo zaino e gli scarponi. Perché con lui non potevi mai sapere. Saliva in macchina e decideva. A seconda del tempo, del sole, di una suggestione, dell'umore, della luce giusta per una foto. Mare o montagna.

«Stiamo tentando di metterci in contatto col figlio - riprendono i Liponi - perché grazie all'associazione "Penelope" abbiamo tanti amici che ci danno una mano nelle ricerche ma non riusciamo mai a trovarlo. Chissà che leggendo il giornale non ci cerchi lui». E sono state feste diverse anche per la famiglia di Marco Bonazza, l'imprenditore bolzanino di 58 anni, scomparso nel nulla in Trentino. Bonazza, che da anni vive a Roverè della Luna, gestiva due negozi di abbigliamento a Mezzolombardo e Pergine è stato visto l'ultima volta il 16 ottobre. Poi sembra essere svanito nel nulla. La macchina è stata ritrovata pochi giorni dopo vicino a Salorno, parcheggiata in un'area di sosta. Bonazza potrebbe avere deciso di fare una passeggiata.

«Abbiamo cercato di attivarci come abbiamo potuto sempre facendo rete con "Penelope". Marco aveva con sé due cellulari, si sa solo che un ripetitore sopra Salorno ha ricevuto il segnale poi però più nulla». Cellulari muti.

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