Anziani, Assb in difficoltà Mancano 44 operatrici 

La chiusura pomeridiana del centro diurno ai Piani è solo la punta dell’iceberg Il direttore di ripartizione Faifer: personale attirato dalle nuove strutture private


di Davide Pasquali


BOLZANO. La chiusura pomeridiana del centro diurno per anziani al maso Premstaller di via Dolomiti ai Piani è soltanto la punta dell’iceberg di una situazione sempre più difficile in città. Mancano personale specializzato e soprattutto operatori socio assistenziali. E non pochi. Il direttore della ripartizione Assb preposta alla gestione di case di riposo e centri diurni, Matteo Faifer, stima che al momento attuale manchino all’appello almeno 44 «Osa».

Via Dolomiti. Sono state ore difficili, quelle di ieri, per l’assessore comunale alle politiche sociali del Comune Sandro Repetto e per la dirigenza dell’Assb. Il problema era ovviamente già noto, ma il bubbone esploso ai Piani con l’annuncio della chiusura pomeridiana del Premstaller quattro giorni prima della sua effettività e la successiva denuncia ai media da parte dell’esponente di Noi con l’Italia Evi Matala ha imposto una risoluzione ancor più rapida e la necessità di prendere posizione pubblicamente. «Purtroppo - così Repetto - si è trattato di una serie di coincidenze negative: sono arrivati i contributi provinciali per alcuni lavori urgenti, che siamo stati obbligati a intraprendere immediatamente pena la perdita del contributo; inoltre, parte del personale è in malattia con prognosi di lungo periodo e parte si è dimesso». Comunque sia, già ieri mattina l’assessore ha dato mandato all’Assb di risolvere. «Troveremo una soluzione nel breve volgere di qualche giorno, per garantire serenità alle famiglie coinvolte». Si cercherà di riaprire anche al pomeriggio il centro diurno dei Piani, che attualmente ospita oltre venti anziani, diversi dei quali problematici, e questo entro i primi giorni di giugno.

Il macroproblema. Il centro diurno di via Dolomiti - cui per tre settimane, così si era annunciato nei giorni scorsi, sarà garantita l’assistenza agli anziani soltanto dalle 8 alle 13 e non più fino alle 18 - è in una situazione difficile per un motivo molto semplice. Chiarisce Matteo Faifer: «Delle sei operatrici in servizio in via Dolomiti, tre non sono più disponibili». Malattie, comprensibili, ma soprattutto altro. «Soltanto dall’inizio dell’anno l’Assb ha perso undici operatori socio assistenziali. Sono stati assorbiti dal mercato privato». Detto altrimenti, visto che per essere assunti a tempo indeterminato dall’Assb occorrono sia il titolo che il patentino, più di qualcuno preferisce passare al settore dell’assistenza privata, non tanto per le condizioni economiche, che sono simili, quanto piuttosto perché il privato non pretende il patentino e assume subito a tempo indeterminato. Si sono preferiti il Grieserhof, la Santa Maria ecc. Attualmente, in Assb, il solo personale assistenziale nel settore anziani ammonta a 230 persone, ma 44 posti non sono coperti come dovrebbero da Osa, operatori socio assistenziali, bensì da Oss, operatori socio sanitari, di livello superiore ma impiegati in posizioni inferiori. Ieri, alla scuola Levinas, si è tenuto un convegno. Si cerca in tutti i modi di invogliare i bolzanini a intraprendere questo percorso professionale, ma ancora in tanti considerano troppo pesante avere a che fare con persone che sono alla fine del loro ciclo di vita. «Servono molta preparazione e altrettanta motivazione», sostiene Faifer. «In Assb ci sono tante persone meravigliose, di grande spirito, ma ne servirebbero molte altre».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità