Aperto il grande cantiere  della nuova Villa Melitta 

Il complesso sorgerà in via Castel Firmiano di fronte al centro per lungodegenti Ospiterà una casa di riposo con ottanta posti letti e un centro di riabilitazione


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «Il rendering? Mi dispiace ma non glielo faccio vedere. Non vorrei che a qualcuno non piacesse il disegno di una finestra e ci bloccasse tutto. Abbiamo aspettato dieci anni questo momento, non possiamo rischiare». Su questo Rupert Waldner, amministratore delegato di Villa Melitta, è irremovibile e il motivo è presto detto: l’iter burocratico per realizzare la “nuova” Villa Melitta è iniziato nel giugno del 2007. Il cantiere è stato aperto alla vigilia di Natale in via Castel Firmiano davanti al Centro lungo degenti.

Comprensibile che dopo un iter infinito Waldner non abbia voglia di rischiare possibili stop o rinvii.

«Noi calcoliamo - spiega l’amministratore delegato - di aprire la nuova struttura nella primavera del 2020: dieci anni di burocrazia, due per realizzarla».

Sulla strada che dal bivio Merano-Mendola porta ad Appiano sorgerà dunque il nuovo complesso. Il progetto prevede un’ottantina di posti letto da destinare a casa di riposo con all’interno un nucleo riservato ai malati di Alzheimer. Altri 69 posti saranno destinati alla neuroriabilitazione in convenzione e 21 privati.

Le camere saranno solo singole o doppie, tutte dotate di servizi. Ci saranno la piscina e grandi spazi per l’installazione delle apparecchiature di riabilitazione che i medici della Villa Melitta hanno sviluppato nell’arco degli anni.

L’investimento previsto si aggira intorno ai 20 milioni di euro.

Villa Melitta, la casa di cura di via Col di Lana nel cuore di Gries, è stata fondata nel 1960 da Franz Waldner ed originariamente era specializzata in otorinolaringoiatria; nel corso degli anni però si è specializzata nel settore della riabilitazione. Centinaia i pazienti che vengono seguiti ogni anno nella struttura convenzionata con l’Asl, ma gli spazi sono quelli che sono. Oggi la struttura è un dedalo dove si sono fatti miracoli per ricavare stanze e ambulatori.

Il nuovo centro punta a diventare un centro di riferimento importante per la neuroriabilitazione a livello provinciale a due passi dall’ospedale San Maurizio.

Non solo. Nel complesso ci saranno un’ottantina di posti da destinare a casa di riposo. Cosa di cui Bolzano ha urgente bisogno e in futuro ne avrà sempre più perché la popolazione sta rapidamente invecchiando. È vero che l’obiettivo, anche per una questione di costi, è quello di fare in modo che gli anziani rimangano a casa propria il più a lungo possibile, arriva però il momento in cui l’assistenza domiciliare non basta più e serve una struttura ad hoc.

Negli accordi originari tra Comune e Provincia la casa di riposo doveva sorgere nella zona del parco Mignone ad Oltrisarco.

Un progetto accantonato: la Provincia finanzierà il complesso di via Castel Firmiano. E lì dove doveva sorgere la casa di riposo si farà invece un parco per il quartiere.













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