Appartamenti negli hotel dismessi

Oggi riprende la votazione in consiglio provinciale. Pichler Rolle: «Così si costruisce sul costruito»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Viene chiamata la «riformina», perché la vera riscrittura delle nome su urbanistica, edilizia e paesaggio è ancora in elaborazione. Ma la riformina ha provocato una pioggia di critiche trasversali: dagli ambientalisti, che accusano la legge di tagliare le ali ai consigli comunali e favorire la speculazione, ai costruttori che al contrario vi vedono la conservazione di vincoli eccessivi, ai commercianti impegnati nella guerra al progetto Benko, agli albergatori che contestano l’aumento di cubatura che verrà concesso agli affittacamere.La legge torna oggi in consiglio provinciale per la discussione degli ultimi articoli. Poi si arriverà al voto complessivo sul testo del disegno di legge «Modifiche di leggi provinciali in materia di urbanistica, tutela del paesaggio, foreste, bonifica, attività ricettiva ed espropriazioni» (n.167/13). L’assessore all’urbanistica Elmar Pichler Rolle alle contestazioni contrappone la filosofia che ha guidato la legge: «Viene garantita una sburocratizzazione e semplificazione delle procedure con risparmio di tempo per i cittadini e denaro per le amministrazioni. Rivendico anche la stretta delle regole sulle convenzioni urbanistiche tra Comuni e privati». Sulla Lex Benko Pichler Rolle replica che «il pallino è in mano al Comune e il voto definitivo sarà del Consiglio comunale». Di seguito alcune delle novità contenute negli articoli già approvati.

Gli ex hotel. La legge modifica alcune regole sul cambio di destinazione d’uso degli ex hotel. Gli alberghi nei centri residenziali che non abbiano subito ampliamenti potranno essere riconvertiti interamente in abitazioni, di cui il 40% libere e il 60% convenzionate. Oggi è ammessa la trasformazione d’uso in 60% di edilizia convenzionata e il 40% di terziario. «Favoriamo l’edilizia residenziale per il principio di costruire sul costruito», spiega Pichler Rolle. Se l’hotel ha subito ampliamenti, il 100% della cubatura ampliata sarà convenzionata. Nelle zone extraresidenziali entro i 300 metri dal perimetro urbano sarà ammessa la riconversione della superficie alberghiera in residenziale convenzionata al 100%. Nel caso di ampliamenti, verrà ammessa edilizia convenzionata fino a 2000 metri cubi, «il resto va demolito».

L’obiettivo annuale. Tra i punti controversi, c’è il valore di superficie edificabile che verrà fissato ogni anno dalla giunta provinciale. Pichler Rolle: «Non sarà né una quantità di cemento che necessariamente andrà edificata né un tetto massimo mai superabile. Sarà uno strumento per avere il polso aggiornato della situazione. Dobbiamo tenere conto che l’84% del territorio altoatesino è sopra i 1000 metri e solo il 7% è adatto teoricamente agli insediamenti e all’edificazione e quindi va tutelato».

Le procedure. Restano le leggi su urbanistica, foreste e tutela paesaggio, ma vengono abolite le commissioni provinciali legate ai tre settori. Verrà istituita una sola commissione provinciale con 8 componenti che avrà poteri su ogni progetto. Pichler Rolle: «Procedimenti che oggi fanno la spola tra una commissione e l’altra vedranno ridotti tempi e burocrazia».

I poteri dei Comuni. Taglio dei passaggi democratici a vantaggio delle giunte. Questa la contestazione mossa al nuovo iter di modifica al Puc. Replica di Pichler Rolle: «I consigli comunali vengono responsabilizzati. Le varianti al Puc verranno avviate dalla giunta comunale, non più dal Consiglio. Si aprirà poi lo spazio per le osservazioni dei cittadini e la variante verrà consegnata alla nuova commissione urbanistica provinciale. A quel punto la parola spetterà al consiglio comunale, che deciderà avendo presente sia la delibera che il parere tecnico provinciale».

Lex Benko: Vengono introdotti i piani di riqualificazione urbana promossi da privati o dal presidente della Provincia. Il consiglio comunale voterà al termine dell’iter.

Gli espropri. Cambia la procedura di assegnazione per le zone produttive. L’esproprio diventa un’eccezione.

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