Appiano contro l’orso: «Minaccia, non risorsa»

Il sindaco Trettl chiede interventi alla Provincia: «Il turismo ha altre attrazioni e i nostri boschi non possono ospitare i plantigradi»


di Luca Pianesi


APPIANO. Appiano, Termeno, Cortaccia e Magré unite nel tentativo di sbarazzarsi dell’orso. É atteso, infatti, un incontro a quattro fra i sindaci dei Comuni della Bassa Atesina e dell’Oltradige che negli ultimi tempi stanno subendo disagi legati alla presenza di alcuni esemplari di plantigradi che si spostano nei boschi della zona spaventando la popolazione.

Tra l’altro, risalgono a un mese fa l’uccisione di una pecora a Sella, una frazione poco sopra Termeno, e la distruzione di diverse arnie e alveari. Stessa sorte è capitata a due pecore di Cortaccia, sbranate dall’orso a metà novembre, ma il grosso animale è stato avvistato anche a Favogna (Magré), tra le case del centro abitato, e nei boschi sopra ad Appiano.

Ed è proprio il sindaco di questo Comune, Wilfried Trettl, a spingere per l’incontro con i colleghi chiedendo all’ideatore del meeting, il sindaco di Termeno Werner Dissertori, di convocarli quanto prima.

«Sono solidale con il primo cittadino di Termeno – spiega Trettl nell’editoriale del Notiziario comunale - il quale propone di trasferire l'orso, attualmente presente sul nostro territorio, in qualche altro luogo. I responsabili del progetto per impiantare una nuova comunità di orsi assicurano che gli animali non attaccheranno gli uomini. Ma quali garanzie ci sono in merito? Noi sindaci siamo i tutori della sicurezza della nostra cittadinanza, perciò non possiamo che essere contrari ad esporre i nostri abitanti, e i tanti turisti che affollano i nostri territori, a un tale rischio. Se si dovesse infatti arrivare ad uno scontro con l'orso e questi dovesse attaccare l'uomo non ci sarebbe scampo.

"Non ritengo inoltre che un'eventuale presenza di orsi possa costituire una risorsa turistica: disponiamo di ben altre attrazioni. Il nostro territorio è troppo densamente abitato per un animale selvaggio che è in grado di percorrere 40 chilometri al giorno e non conta alcun nemico naturale. Inoltre, non solo l'orso rappresenta una minaccia per noi – prosegue Trettl - ma noi stessi lo siamo per lui: basti pensare come solo pochi anni fa degli orsi furono investiti e uccisi, per ben due volte, da delle autovetture. Nessuno augura una tale fine a questi animali. Io non sono per ucciderli o abbatterli, ma chiedo che vengano portati via dai nostri boschi.

"Gli orsi hanno bisogno di una zona in cui poter vivere indisturbati e dove non sussista alcun problema qualora essi si moltiplichino. Il nostro paesaggio non offre simile spazio libero. Per questo, appena Dissertori riterrà di convocarci, come sindaci dei Comuni colpiti dalla presenza dell’orso ci troveremo per affrontare il problema e chiedere con maggiore forza, uniti, alla Provincia immediati provvedimenti».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità