Arriva un vero manager alla guida dell’Unione

Da gennaio ci sarà Hilpold, brissinese, al timone della potente associazione Oggi è al vertice della Progress: per il gruppo sta seguendo un progetto in Belgio


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «Quando vedo una palla - dice Bernhard Hilpold - che sia calcio, pallamano o tennis non resisto. Io che per anni ho giocato a livello agonistico ho la competizione nel sangue». Capacità di affrontare nuove sfide è quello che serve oggi al commercio altoatesino difronte a cambiamenti epocali. Negli ultimi anni i direttori dell'Unione commercio, turismo e servizi – da Adelheid Stifter a Werner Frick fino all'ultimo Dieter Steger – arrivavano dal pubblico, questa volta invece si è deciso di puntare su un manager che viene dal privato. La giunta esecutiva dell'associazione ha scelto di affidare il timone ad Hilpold, ex centrale dell’ Ssv Bressanone e della Nazionale. Dal primo gennaio prende il posto di Steger, che a primavera aveva lasciato l'incarico, in quanto eletto in consiglio provinciale.

Il nuovo direttore ha 55 anni, è originario di Bressanone, ma vive a Martignano sulla collina di Trento con la moglie Angela Maria Marchetti e i figli Max, 31 anni, e Evi, 29.

L'associazione conta 7 mila iscritti e Hilpold assume l'incarico in un momento delicato in particolare per il settore commercio. Per anni l'Unione ha fatto una politica di tipo conservativo, privilegiando i negozi a conduzione familiare in difesa del commercio di vicinato e alzando le barricate contro i centri commerciali. Nel frattempo però sono cambiate le leggi e sta cambiando pelle anche il commercio altoatesino: Podini ha realizzato il Twenty e adesso lo sta ampliando, l’imprenditore Pietro Tosolini vorrebbe fare altrettanto con il Centrum di via Galvani, lo stesso dicasi per l’Aspiag a Bolzano sud. In questi giorni il Comune dovrebbe decidere anche sui megaprogetti Benko e Oberrauch che prevedono la creazione di un centro commerciale e la riqualificazione dell’area di via Garibaldi-via Stazione. Contemporaneamente, causa il caro affitti, si registra l’abbandono del centro di catene che sono a Bolzano da una vita come Upim e Coin; incerta anche la sorte di Euronics.

Inutile chiedere al nuovo direttore Hilpold di esprimere valutazioni su quanto sta avvenendo e anticipare le strategie dell’Unione: «Parlerò - dice - dal primo gennaio».

Allora parliamo di lei, qual è il suo curriculum?

«Ho fatto Economia ad Innsbruck e il mio primo lavoro è stato in uno studio di commercialista. Ma ho capito quasi subito che fare dichiarazioni dei redditi non era il mio lavoro».

E quindi?

«Mi sono guardato in giro e sono approdato al gruppo “Progress” di Bressanone che ha 450 dipendenti ed è specializzata in materiali per l’edilizia. Dal Duemila il gruppo ha distinto l’attività in due rami, aggiungendo il settore della costruzione macchinari per la produzione di prefabbricati in calcestruzzo. Ho cominciato come responsabile dell’amministrazione e sono diventato amministratore delegato».

Lei vive tra Martignano e Bressanone.

«No, dal 2011 vivo tra Martignano e il Belgio».

Sempre per questioni di lavoro.

« Sì. Sto seguendo un progetto in Belgio, dove nel 2011 la Progress, nell’ambito di un programma di ristrutturazione, ha rilevato un’azienda specializzata nella produzione di macchinari per l’edilizia».

Lei dunque conosce bene il settore del commercio all’ingrosso, meno il dettaglio.

«In realtà conoscono bene entrambi, perché la Progress opera in entrambi i settori».

Lascerà la Progress a fine anno.

«Certamente».

Conosce già l’Unione?

«Sì, sono stato presidente dei commercianti di materiali edili per l’Unione, oltre ad aver ricoperto cariche in enti e commissioni a livello nazionale».

Una curiosità: perché ha scelto di vivere a Martignano?

«Mia moglie è roveretana: ci siamo conosciuti in occasione di una partita di pallamano. Lei era tra gli spettatori. Abbiamo deciso di vivere a metà strada».













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